Polemica

Presunti scarichi abusivi a Fuscaldo, il sindaco smentisce Occhiuto: «Inutile clamore mediatico»

Nel pomeriggio il presidente della Regione aveva annunciato sui social che i droni avevano scovato uno scarico anomalo. Il primo cittadino Giacomo Middea: «Quel tubo funge da scarico di acque piovane e sorgive»

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di Francesca  Lagatta
18 agosto 2022
20:33
Lo stemma del Comune di Fuscaldo
Lo stemma del Comune di Fuscaldo

«A seguito del post pubblicato sui social network, oggi, dal Presidente della Regione Calabria, che ringraziamo per l'encomiabile lavoro di monitoraggio svolto, riteniamo opportuno dover fare chiarezza, pubblicando innanzitutto la relazione completa redatta a seguito del sopralluogo del 17 agosto 2022 (quindi ieri, non oggi). In riferimento alla foto che viene mostrata in primo piano e che ritrae le acque marroni del nostro mare, viene specificato, nella relazione stessa, che trattasi di contaminazione da lavoro di movimentazione terra».

Lo scrive in una nota l'amministrazione comunale di Fuscaldo guidata da Giacomo Middea. Nel pomeriggio il presidente Roberto Occhiuto aveva annunciato sui social che i droni di controllo avevano riscontrato uno scarico "anomalo" presumibilmente abusivo", proprio a ridosso delle spiagge fuscaldesi.


La difesa dell'amministrazione comunale

«In riferimento al nostro depuratore - continua Middea a nome della sua amministrazione - come relazionato, non viene riscontrata alcuna anomalia. L'unica anomalia riscontrata è quella riferibile ad un tubo in Pvc posizionato in direzione di via Luigi De Seta (esistente da tempo e che funge da scarico di acque piovane e sorgive). Tuttavia -precisa -, dal momento che le acque non sono state analizzate, o meglio, al Comune di Fuscaldo non è stata fornita alcuna documentazione che certificasse ciò, gli operanti sono addivenuti alla conclusione che da quel tubo fuoriuscisse fogna dal colore e dall'odore dell'acqua. “Acqua leggermente gialla e maleodorante", che noi, onestamente, dalle foto pubblicate, né da quella pubblicata sul profilo Instagram del Presidente Occhiuto, riusciamo ad intravedere».

La perplessità di Middea

«Evidenziamo che, diversamente da quanto accade di solito - aggiunge il primo cittadino -, la Regione non ha allertato immediatamente l'Ufficio Tecnico al fine di verificare cosa stesse succedendo in quel tratto. Abbiamo appreso di tale anomalia solo nel primo pomeriggio di oggi - 18 agosto 2022 - esattamente un giorno dopo rispetto al sopralluogo, ed immediatamente il dirigente del nostro ufficio tecnico si è recato sul posto non rilevando alcuna anomalia e rinvenendo acque assolutamente limpide».

La poco gradita "pubblicità" sui social

«Detto ciò - si legge ancora nella nota - sebbene ringraziamo la Regione per l'interessamento mostrato verso questa problematica, ci chiediamo a cosa serva pubblicizzare sui social di aver riscontrato un'anomalia se di tale anomalia non si allerta, nell'immediato, l'ufficio tecnico del Comune al fine di verificare da dove provenisse la fogna, se di fogna effettivamente si trattava? Ad oggi, da quello scarico fuoriesce acqua limpida e ciò ci impedisce di verificare da dove provenisse l'acqua "leggermente giallastra e maleodorante" di cui si parla nella relazione. Viste le conclusioni cui sono giunte diverse testate giornalistiche e numerosi lettori, vi chiediamo: le immagini raccapriccianti che ritraevano l’intero Tirreno cosentino stamattina, possono trovare le cause in quanto ritratto nelle foto numero 6 e 7?», dice il sindaco facendo riferimento alle immagini pubblicate dal presidente Occhiuto.

Controlli incessanti

«Stiamo effettuando quotidianamente controlli. Non appena viene segnalata un'anomalia nelle acque del mare il nostro ufficio tecnico allerta immediatamente gli operatori del depuratore per verificare che sia tutto perfettamente funzionante. Stiamo cercando, con molta fatica, vista la mancanza di risorse e di personale, di individuare eventuali scarichi abusivi, ma vorremmo essere aiutati concretamente, in questa difficile missione, da chi dispone di più mezzi e più risorse, senza inutili clamori mediatici fini a sé stessi . conclude Middea - e senza trovare un capro espiatorio per rinvenire la causa di un problema che va avanti da anni e che interessa l'intero Tirreno cosentino».

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