Reggio Calabria, rifiuti pericolosi e degrado nel cuore della città da oltre vent'anni

VIDEO-FOTO | L'area nel quartiere di San Giorgio Extra ospita una fabbrica di Bergamotto dismessa a fine anni novanta. Ciò che resta della struttura è ancora lì senza nuove prospettive

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di Anna Foti
28 aprile 2021
07:25

Nel cuore della zona sud di Reggio Calabria, per la precisione nel quartiere San Giorgio Extra un’area dove di oltre due ettari dove negli anni novanta sorgeva la fabbrica di Bergamotto della Famiglia Vilardi è abbandonata tra degrado e rifiuti.

L’area è sottoposta a curatela giudiziaria a seguito del sequestro penale eseguito nel 2018 dai militari del gruppo dei Carabinieri Forestali che hanno accertato la presenza di rifiuti, sia urbano che industriali, miscelati in modo incontrollato. Accertata anche la presenza di residui speciali, alcuni dei quali anche pericolosi. Rifiuti ed incuria in pieno contesto urbano a un tiro di schioppo da una parrocchia molto attiva nella comunità, dal Cedir che ospita Procura e uffici comunali e dal costruendo nuovo palazzo di giustizia. Quali interessi, da ritenersi leciti, potrebbero mai relegare quest’area ad un abbandono così tollerato e indisturbato e continuare ad esporre la comunità a questo pericolo ambientale e sanitario? Questa domanda resta in attesa di risposta come restano lì quei fusti, nelle adiacenze di due pozzi di acqua pubblica con tubi che da quell’area compromessa raggiungono e servono le case della zona di San Giorgio Extra e quelle di parte del centro storico.


Saccheggi e devastazione

L’area è da anni accessibile a tutti e non sono mancati gli episodi di saccheggio. Lo scorso gennaio, ad esempio, la zona in cui insistono i pozzi di fondo Vilardi è stata raggiunta da ignoti che hanno rubato e danneggiato diverse attrezzature, causando un grave disservizio idrico in città. Ma nel corso degli anni non sono mancati episodi di vera e proprio inciviltà che hanno creato anche pericoli all’incolumità dei residenti. Spesso sono stati appiccati incendi che, data la presenza dei reflui pericolosi, avrebbero potuto avere conseguenze molto più gravi e devastanti.

Proteste cadute nel vuoto

Nel tempo non sono mancati segnalazioni, proposte e incontri con le istituzioni, sollecitati da residenti e dalla parrocchia di San Giorgio Extra. Le alternative messe in campo in termini propositivi per far rinascere a nuova vita l’area sono tante: cittadella dell’arte, parcheggio del nuovo palazzo di Giustizia, centro commerciale. Tante idee, rimaste però solo tali. In sostanza in due decenni è stato rimosso soltanto l’amianto dai tetti dei capannoni: niente più. È necessario accendere un nuovo riflettore.

Giornalista
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