Sul piede di guerra

San Sago, si riaccende la protesta contro l’impianto per rifiuti pericolosi: «Restiamo uniti per scongiurare la riapertura»

VIDEO | L'appello è di Antonio Ponzi, attivista ed ex assessore comunale, che annuncia la nascita di un nuovo comitato. Quello che preoccupa i cittadini è la vicinanza al fiume Noce, considerato sito di interesse comunitario, che attraversa l’omonima valle al confine calabro lucano e finisce nel mar Tirreno

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di Francesca  Lagatta
16 ottobre 2024
06:16

L’impianto di smaltimento rifiuti pericolosi e non della contrada montana di San Sago di Tortora potrebbe riaprire molto presto e i cittadini si riorganizzano per scendere in piazza e manifestare il dissenso. Tra questi c'è Antonio Ponzi, attivista ed ex assessore comunale del mandato del sindaco Silvestri tra il 2005 e il 2010, che due giorni fa ha lanciato un accorato appello sui social per chiedere a tutti, senza alcuna distinzione politica, di unirsi in nome della tutela del territorio. Quello che preoccupa i cittadini è la vicinanza dell’impianto al fiume Noce, il corso d’acqua che attraversa l’omonima valle al confine calabro lucano, considerato sito di interesse comunitario, e che finisce nel mar Tirreno. Nel 2013 l'impianto fu chiuso preventivamente dal tribunale di Paola per questioni legate alla sicurezza ambientale. Oggi, dopo una serie di controlli e sentenze favorevoli, le autorità hanno riabilitato l'impianto alla riapertura.

Il rigetto del ricorso

Nel 2021 il Dipartimento all'Ambiente della Regione Basilicata ha rilasciato la Vinca (Valutazione di Incidenza ambientale), decisione contro cui non è stato possibile appellarsi. Nel primo caso, per la scadenza dei termini di presentazione del ricorso al Tar Basilicata; nel secondo caso per incompetenza territoriale dichiarata dal Tar Calabria. Pochi giorni fa, il Comune di Tortora ha annunciato che il tribunale amministrativo calabrese ha rigettato anche il ricorso sul rilascio dell’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale), a cui l'ente guidato da Toni Iorio si era opposto, e la riapertura dell'impianto è sempre più vicina.


L'appello

«Notizia molto, molto negativa - ha scritto Ponzi sul suo profilo Facebook - avendo letto le motivazioni del rigetto. Ora, indipendentemente dal ricorso, spero che si prenda coscienza, tutti, senza distinzioni di colori politici, senza distinzioni di appartenenza, siamo a un punto di non ritorno. Insieme, forze governative, ma soprattutto i cittadini dobbiamo fare gruppo per "riappropriarci" di quella fetta di territorio così martoriato dall’uomo. Le responsabilità ci sono eccome ma adesso non è il momento di divisioni».

La nascita di un nuovo comitato

Qualche ora dopo, Ponzi è tornato a parlare sui social, annunciando la nascita di un nuovo comitato. «Vorrei fare un appello, non solo alla popolazione tortorese ma anche alle popolazioni dei paesi viciniori. Questa volta, dopo le sentenze negative che inevitabilmente avranno ripercussioni sul territorio e sulla “nostra salute”, questa volta non possiamo girarci dall’altra parte - il riferimento è alla mancata battaglia del territorio per la riapertura del vicino ospedale di Praia a Mare, ndr -. Urge formare un "nuovo" comitato - continua - che sia quanto più trasversale possibile, che sia animato soprattutto dal bene per questo territorio. Che sia un comitato libero da linee partitiche, dove la dovrà far da padrone la voglia di riscatto di un intero territorio. Chi vorrà, potrà aderire anche attraverso i commenti per poi incontrarci e organizzarci nel più breve tempo possibile. Non ci sarà un'altra volta, adesso o mai più». Ponzi ha poi riferito che un primo incontro tra le parti ci sarà tra qualche giorno e che a breve, dopo gli accordi, sarà rivelata la data di una nuova manifestazione pubblica, che avrà anche l'appoggio di "Libera".

 

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