Scaricavano acqua contaminata nella fogna cittadina, sequestrata lavanderia nel Vibonese
VIDEO | L’impianto sito a Stefanaconi operava nonostante fosse privo di autorizzazioni. I titolari sono stati segnalati alla Procura di Vibo Valentia
I carabinieri hanno sequestrato a Stefanaconi, nel Vibonese, una lavanderia industriale priva di autorizzazioni. I titolari dell’attività sono stati segnalati alla Procura. I dettagli sono contenuti in una nota stampa.
La tutela del territorio
Non sono nemmeno trascorse due settimane dalla riunione tenutasi presso la sede della Regione Calabria a Catanzaro, dove, alla presenza di tutte le autorità sono state tracciate le linee guida per ridurre l’inquinamento dello specchio acqueo marino, con particolare attenzione al tratto compreso fra Nicotera e il golfo di Sant’Eufemia, in vista della prossima stagione estiva. Il tema della tutela del territorio – si fa presente - è sempre stato uno dei punti cardine per la Procura di Vibo Valentia e per l’Arma dei Carabinieri, che, anche a seguito dell’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato ha accentuato la sua vocazione ambientale proponendosi quale forza di polizia ambientale a tutto tondo, come più volte sottolineato dal generale Pietro Salsano, comandante della Legione Carabinieri Calabria.
I controlli a Stefanaconi
Proprio nei giorni scorsi i Carabinieri della Stazione di Sant’Onofrio, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, guidata dal procuratore Camillo Falvo, hanno proceduto al controllo, a Stefanaconi, di una lavanderia industriale risultata priva di autorizzazione unica ambientale e di qualsiasi comunicazione all’ente gestore delle acque. In base a quanto emerso dalle indagini, l'impianto scaricava illecitamente i reflui nel sistema fognario cittadino.
L’attività è stata quindi posta sotto sequestro in attesa di più approfonditi accertamenti per la verifica di ogni titolo autorizzativo e interrompere un possibile inquinamento delle acque dovuto all’immissione nella rete fognaria di una grande mole d’acqua contaminata durante il ciclo di pulizia.
Per i due titolari è scattata invece la segnalazione alla Procura di Vibo Valentia (per violazione dell’art. 137 su scarichi di acque reflue industriali, senza autorizzazione, del Testo unico ambientale).
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