Nuova visita della fiamme gialle che stanno procedendo ad acquisizioni documentali in diversi piani della Cittadella. Ieri al dipartimento Salute, perquisita anche l’abitazione del dg Tommaso Calabrò. Tra gli indagati risulterebbe anche Antonino Daffinà: «Io coinvolto? Vedremo»
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Sta proseguendo anche questa mattina l’acquisizione documentale avviata nella giornata di ieri da parte della Guardia di finanza che, su delega della Procura di Catanzaro, ha proceduto a perquisizioni e sequestri nella sede della Regione Calabria.
Questa mattina le attività delle fiamme gialle sono concentrate al decimo piano della Cittadella, dove si trova il dipartimento della Presidenza. Ieri, invece, sotto la lente degli investigatori è finito il dipartimento Salute e Welfare, la finanza ha portato via dagli uffici del terzo piano pc e documentazione cartacea.
Ma le attività di acquisizione sono proseguite anche al domicilio di Tommaso Calabrò, dirigente generale ad interim del dipartimento Salute e titolare anche della Transizione digitale.
Secondo indiscrezioni, i fari della Procura sarebbero accesi sulle procedure di autorizzazione e accreditamento di strutture sanitarie private. Sempre nella giornata di ieri, le fiamme gialle hanno acquisito documenti al nono piano dello stabile, e in particolare all’Aterp, atti che riguarderebbero bandi per la ristrutturazione degli alloggi popolari.
Secondo fonti investigative, tra gli indagati ci sarebbe anche Antonino Daffinà, attuale subcommissario nazionale alla depurazione. Contattato telefonicamente, Daffinà non smentisce né conferma il suo coinvolgimento nell’inchiesta: «So che la Finanza sta effettuando ispezioni e acquisendo documenti in Regione, staremo a vedere». Esclude invece categoricamente che la sua posizione possa essere collegata a fatti relativi all’attività svolta in passato all’Arterp: «No, quelle sono cose vecchie, che risalgono al 2015…»