La Calabria terra di frane ed esondazioni, oltre 500 morti in un secolo e mezzo

Lo studio pubblicato dell'Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Cnr si riferisce al periodo compreso tra il 1860 e il 2017. Tra i fatti più cruenti: l’alluvione a Soverato nel settembre del 2000 con tredici morti e quella di Crotone nell' ottobre del 1996, sei persone persero la vita

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di Redazione
22 agosto 2018
14:03

Non è purtroppo una novità la piena torrentizia, con escursionisti che ne fanno le spese e trovando anche la morte. Soprattutto nel periodo estivo, temporali e piogge intense possono indurre un repentino aumento delle portate dei torrenti in bacini montani. E la pericolosità di queste piene è accentuata dalla presenza dell'abbondante detrito lungo il letto del torrente che, una volta preso in carico dalle acque turbolente, viene trasportato verso valle, aumentandone la forza distruttiva.

Dagli anni Ottanta all'estate scorsa - riporta uno studio dell'Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Cnr - si sono registrati almeno dieci eventi che hanno causato 23 vittime tra i turisti. Ora bisogna aggiungere le vittime del torrente Raganello, nel Parco del Pollino, in territorio calabrese. La peculiarità di questi eventi èla concomitanza di più fattori: la morfologia che spinge le acque ad incanalarsi e corrivare velocemente, l'intensità delle piogge e la presenza delle persone lungo i sentieri o i canyon.


Nel 1991 nel Trentino morirono 7 ragazzi

Tra gli eventi, il forte temporale che nell'estate del 1991 colse di sorpresa un gruppo di ragazzi a pochi metri dal rifugio Brentei, in Trentino. Sette di loro vennero schiacciati dai massi che, per effetto della intensa pioggia abbattutasi in quota, cominciarono a muoversi verso valle. Era proprio tra quei massi nel canalone che i ragazzi accompagnati da un seminarista avevano in realtà cercato rifugio dalla pioggia.

Nel 1996 fatali le cascate di Seravezza per 2 giovani

Nell'agosto del '96 a rivelarsi invece fatale per due giovani ragazzi è stato un bagno tra le polle e le cascate del Riomagno nei pressi di Seravezza (Lucca): una inattesa quanto mai improvvisa ondata di piena causata dai forti temporali travolse prima la ragazza e successivamente il suo amico che cercava di prestarle soccorso.

Nel 1999, 3 scout persero la vita in Val Chiavenna

Sempre in agosto, nel 1999 in Val Chiavenna un gruppo di scout che campeggiava su delle palafitte costruite nel greto del torrente Febbraro, venne sorpreso da un'ondata improvvisa causata da un forte temporale avvenuto in quota durante la notte. In quella occasione tre giovani ragazze persero la vita.

Nel 2015, un giovane venne inghiottito dal torrente Cordar

Più vicino ai nostri giorni, nell'agosto 2015 a trovare la morte e' stato un ragazzo che aveva deciso di passare qualche giorno in campeggio libero lungo il torrente Cordar, in provincia di Biella. I forti temporali hanno improvvisamente ingrossato le acque del torrente strappando via la tenda e trascinando la vittima a valle.

Fiume d’acqua travolse una famiglia in Abbruzzo

Ma nello stesso mese del 2015 un altro evento tragico ha coinvolto dei turisti in Abruzzo. In questo caso un fiume di acqua e massi ha travolto una famiglia di quattro persone mentre stavano salendo un sentiero lungo il canalone che porta al nevaio del Gran Sasso. Improvvisamente lo scenario meteo mutò, forti ed improvvise piogge si abbatterono sull'area generando un carico di acqua e detriti che trascino' a valle la madre, provocandone la morte. A dare l'allarme fu la figlia di 12 anni che solo nel tardo pomeriggio riusci' a scendere a valle e a far soccorrere padre e fratellino. Al di là di improvvisazioni o di valutazioni superficiali da parte di accompagnatori o isolati escursionisti, c’è da dire che malgrado i progressi delle moderne tecnologie per le previsioni meteorologiche – riporta l’agi -le piogge di breve durata e alta intensità, frequenti in estate e che evolvono velocemente nello spazio e nel tempo, restano ancora difficili da prevedere con accuratezza.

Dal 1860 a 2017 in Calabria 522 vittime frane e inondazioni

Oltre 500 tra morti e dispersi, 522 per la precisione, a causa di frane (238) e inondazioni (284) in Calabria in un arco di tempo che va dal 1860 al 2017. Un numero elevato a cui bisogna aggiungere le 10 vittime del torrente Raganello. Gli eventi hanno interessato porzioni diverse del territorio regionale, con un visibile raggruppamento nella parte meridionale in corrispondenza delle province di Reggio Calabria e di Vibo Valentia. Tra gli eventi recenti con un forte impatto sulla popolazione si ricordano l'alluvione di Soverato del 10 settembre2000 che provocò 13 morti; l'alluvione di Crotone del 14 ottobre 1996, bilancio 6 morti; l'alluvione dell'ottobre 1953, con più di 100 morti in almeno 10 diverse località del territorio regionale. E poi le frane del 1951 che causarono oltre 60 morti in 11 diverse località del territorio regionale. Dal 2001 al 2017 in Calabria le inondazioni e le frane hanno causato 17 morti, 61 feriti e oltre 4500 sfollati e senzatetto.

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