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lunedì 29 giugno 2020 | 14:14
Economia e Lavoro

Le grappe della distilleria Caffo riconosciute le migliori al mondo - Notizie

Con tre medaglie d'oro conquista il prestigioso Wgw assegnato alle grappe Mangilli da un anno acquisite dal guppo calabrese

di Redazione

Con cinque medaglie di cui tre ori, le grappe Mangilli firmate gruppo Caffo 1915 sono state riconosciute le migliori al mondo. Un riconoscimento giunto alla fine del prestigioso World Grappa Awards.

Gruppo Caffo 1915 ha acquisito da solo un anno le Cantine e Distillerie Mangilli e il nuovo management ha portato subito a grandi risultati. La gamma guadagna oro, argento e bronzo come migliori grappe al mondo e conquista due ori per il design e l’estetica del pack. La passione e la cura sono gli ingredienti che hanno reso possibile questo risultato. Manolito Cortese, art director di Gruppo Caffo 1915, ha curato il design della linea di grappe che è valso due titoli iridati.

 

Un pingue palmares ottenuto dalle grappe Mangilli che surclassano ogni concorrenza. Le grappe Mangilli, infatti, guadagnano tutte le posizioni del podio: il bronzo per la Furlanina Grappa Gentile, argento alla Mitica Grappa Friulana, l’oro come ‘Migliore Grappa al Mondo’, conferito alla Furlanina Grappa Gentile Invecchiata.

«Questi successi ci ripagano dell’impegno e del lavoro fatto fino ad ora. Abbiamo rilevato le Cantine e Distillerie Mangilli consapevoli del loro potenziale e con la riorganizzazione del management, siamo riusciti in poco tempo, a ottenere grandi risultati – commenta Nuccio Caffo Amministratore Delegato di Gruppo Caffo 1915 – che ci hanno fatto guadagnare un bottino considerevole, mettendoci in luce davanti a tanti marchi importanti».

 

Ma come si diventa le migliori grappe al mondo? Furlanina Grappa Gentile Invecchiata Mangilli ha conquistato gli esperti e il pubblico per le sue note fruttate e legnose all’olfatto e qualche sentore di miele. Frutta e noci si percepiscono al palato, accompagnati da una morbida texture e un complesso gusto di scorza e di spezie, sul finale.

 

L’argento, Mitica Grappa Friulana Riserva l’ha ottenuto per il suo profumo leggermente smorzato di frutta matura con alcuni toni terrosi e coriacei. L’idea dell’uvetta al palato con qualche speziatura e il finale caldo e leggermente pungente la rendono piacevole al gusto avvolto da note legnose finali.

 

Per finire, Furlanina Grappa Gentile si è guadagnata il bronzo con il suo aroma di semi di mela e pera al naso. Il gusto è aromatico e pulito, nonostante sia leggermente piccante, mentre si percepiscono agrumi con un caldo finale nocciolato. Le grappe Mangilli si distinguono per essere prodotti di qualità elevata. Solo attraverso una grande cura nella lavorazione e l’esperienza di chi pratica l’arte della distillazione da generazioni si ottengono i migliori risultati. «È la passione l’ingrediente più importante che ci permette di fare bene questo lavoro, fatto di mille variabili che influiscono sul risultato finale. La materia prima che cambia secondo le annate, la distillazione che deve seguire precisi passaggi, l’invecchiamento suscettibile ai tipi di legno e in fine, la pazienza e il tempo che completano l’opera», racconta Stefano Durbino direttore delle Cantine e Distillerie Mangilli e mastro distillatore.

 

La gamma di grappe Mangilli gratifica i sensi in un viaggio esperienziale che passa dall’olfatto, al gusto per completarsi allo sguardo del pack elegantissimo, composto dalla bottiglia con linee pulite e dal design dell’etichetta, armonioso ed essenziale che esalta la vista del contenuto, limpido e cristallino.

 

«La bottiglia è un restyling che crea continuità con la produzione Mangilli del passato – spiega Manolito Cortese art director di Gruppo Caffo 1915 – e il tappo di forma conica conferisce all’insieme un’originalità percepibile ma non sfacciata. Anche l’etichetta è volutamente minimale per far esaltare il contenuto che deve essere il vero protagonista».

 

Sono questi i particolari che hanno convinto la giuria a premiare la bellezza estetica fatta di dettagli curatissimi come il logo rappresentato in etichetta che raffigura un bicchiere ma anche una colonna di distillazione o il talloncino posto sul collo che, al pari di un’opera d’arte, numera e certifica ogni bottiglia.