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giovedì 21 gennaio 2021 | 10:36
Cronaca

‘Ndrangheta Crotone, arrestato Talarico e indagato Cesa: terremoto Gratteri nell’Udc - Notizie

NOMI-VIDEO | Ai domiciliari il segretario calabrese del partito e attuale assessore regionale al Bilancio, mentre il numero uno nazionale dello Scudo crociato ha già annunciato le sue dimissioni con effetto immediato. I nomi dei due politici emergono dall'inchiesta Basso profilo condotta dalla Procura di Catanzaro (ASCOLTA L'AUDIO)

di Redazione

Nomi di peso emergono tra i politici finiti nell'inchiesta Basso profilo. Tra questi anche il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, la cui figura – in questi ultimi giorni – è stata coinvolta nella crisi di governo. Cesa rappresentava uno dei possibili costruttori a sostegno della compagine giallo-rossa. Stamani, invece, è scattata la maxi-operazione anti 'ndrangheta, coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Catanzaro. È indagato per associazione a delinquere semplice. L'abitazione romana del parlamentare è stata perquisita stamane dalle forze dell'ordine su disposizione della procura di Catanzaro. Tra gli arrestati (ai domiciliari) invece figura il segretario regionale dello stesso partito, nonché assessore regionale al Bilancio, Francesco Talarico (dovrà rispondere di voto di scambio e associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso). 

Cesa: «Mi dimetto»

Cesa conferma di avere «ricevuto un avviso di garanzia su fatti risalenti al 2017» e spiega: «Mi ritengo totalmente estraneo, chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla Procura competente».

«Come sempre - assicura - ho piena e totale fiducia nell’operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese - annuncia - rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale, con effetto immediato».

Inchiesta Basso profilo

Nel blitz – portato avanti da Dia, Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di finanza - coinvolti amministratori locali, imprenditori e professionisti (tra cui il notaio di Catanzaro, Rocco Guglielmo). Ottantuno le persone per le quali la Procura aveva ipotizzato reati, quarantanove quelle raggiunte da misura cautelare. Tredici persone sono state arrestate e portate in carcere e 35 ai domiciliari. Nell'inchiesta emergono anche i nomi di Tommaso Brutto, ex consigliere comunale di Catanzaro. E il figlio Saverio Brutto, assessore al comune di Simeri Crichi. Tra i destinatari, i maggiori esponenti delle cosche Aracri, Arena e Grande Aracri, operanti nel Crotonese, oltre a imprenditori di spessore ed esponenti della pubblica amministrazione collusi con le organizzazioni criminali.

I sequestri

Oltre alle misure cautelari, la Procura della Repubblica di Catanzaro ha disposto l’esecuzione di numerosi sequestri di beni costituiti da 59 società, 45 immobili, 29 autoveicoli di cui 2 Porsche (911 Carrera 4 e Boxter), 77 conti correnti, 24 carte di credito ricaricabili, 1 imbarcazione del tipo Invictus 370, 1 lingotto d’oro e 1 orologio ROLEX. Nel corso delle indagini è stata accertata la movimentazione illecita di denaro per un valore di oltre trecento milioni di euro. Un'interdittiva e divieto di dimora sono stati emessi a carico del notaio Rocco Guglielmo, di 58 anni, di Catanzaro. È uno dei più noti ed attivi notai calabresi. 

I nomi degli indagati