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mercoledì 11 gennaio 2023 | 11:47
Cronaca

Incubo in famiglia - Trentenne segregata in casa tra botte e minacce nel Reggino: arrestati i genitori e le sorelle - Notizie

La donna, con un lieve deficit cognitivo, sarebbe stata costretta a vivere in una stanza umida e degradata. Le sveglie nel cuore della notte e le aggressioni fisiche e verbali: ecco cosa emerge dalle indagini dei carabinieri (ASCOLTA L'AUDIO)

di Redazione

Costretta a subire pesanti minacce, ingiurie ed aggressioni fisiche; segregata in una stanza degradata adibita a magazzino. Sarebbe questa la condizione vissuta da una giovane del Reggino, una trentenne di San Ferdinando, e che è costata l'arresto al suo intero nucleo familiare. In manette, con l'accusa di maltrattamenti in famiglia, sono finiti il padre e la madre, entrambi di 58 anni, e le due sorelle, di 28 e 20 anni.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri della Compagnia di Gioia - che hanno condotto le indagini, a partire dallo scorso giugno -, la donna (classe '92) veniva costretta a vivere in una stanza degradata, priva di pavimento, con la serranda rotta, in gran parte umida sui muri e con all’interno anche materiale normalmente riposto in un magazzino, quali una bicicletta, secchi della spazzatura, scale e attrezzi di lavoro. All’esterno della porta, inoltre, era presente un lucchetto, unico presente rispetto alle altre porte interne all’abitazione.

La vittima, con un lieve deficit cognitivo, sarebbe stata spesso svegliata la notte senza motivo, costretta ad alzarsi prestissimo e ad effettuare le pulizie domestiche, venendo apostrofata in continuazione con insulti ed epiteti profondamente offensivi, minacciata di morte e rimproverata senza motivo.

In alcune circostanze, la ragazza - che, riferiscono i militari, a volte si domandava e domandava ai familiari il motivo di tanta violenza fisica e verbale - sarebbe stata percossa senza nemmeno una causa scatenante, con una rabbia incomprensibile, ancor più perché posta in essere da genitori e sorelle in un luogo - la casa - che avrebbe dovuto offrire riparo e protezione.

L’autorità giudiziaria di Palmi, ricevuta l’informativa dei militari della Sezione operativa della Compagnia Carabinieri, ha emesso in poco tempo quattro misure di custodia cautelare in carcere - tutte eseguite - nei confronti dei genitori e delle due sorelle della donna. Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e non si escludono sviluppi - anche in positivo - nei confronti delle persone ritenute gravemente indiziate.