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giovedì 26 gennaio 2023 | 20:23
Cronaca

Lo sfogo - Aieta dopo l’annullamento del divieto di dimora: «Ho vissuto un incubo ma la giustizia esiste» - Notizie

L'ex consigliere regionale, indagato dalla Procura di Paola per corruzione elettorale e falso, ha affidato ai social le sue parole in seguito alla decisione del Riesame che gli ha permesso di far rientro in Calabria

di Redazione

Giuseppe Aieta

«Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha annullato tutti i capi di imputazione a me contestati consentendomi di ritornare nella mia casa, nella mia città, dalla mia famiglia e da mio padre e mia madre. Ed anche da Cicì, il mio cagnolino, che aspettava di riabbracciarmi e che mi è mancato da morire». Lo scrive su Facebook Giuseppe Aieta, ex consigliere regionale della Calabria, dopo l'annullamento del provvedimento di divieto di dimora emesso a suo carico dal Gip del Tribunale di Paola. Il politico calabrese è accusato di corruzione elettorale e falso nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Paola.

«Ho vissuto questo tempo  - aggiunge nel suo sfogo sul social - come un incubo per le accuse che mi venivano rivolte pur consapevole che la mia vita, tutta la mia vita, è stata esattamente il contrario di ciò che mi si addebitava. Ma la cosa drammatica, e davvero insopportabile, è stato pensare che solo uno dei miei amici potesse avere il dubbio. Terribile! Poi è arrivata quella valanga di solidarietà che mi ha sollevato e mi ha restituito la serenità che in questi casi aiuta molto. La Giustizia esiste e bisogna avere fiducia: queste sono le parole con le quali il mio avvocato, Vincenzo Adamo, mi ha accompagnato in questo calvario. A lui devo molto, moltissimo, in termini di umanità e di professionalità. Volevo dimettermi anche da consigliere comunale e mi ha “imposto” di non farlo. Lui, raffinatissimo giurista, nei momenti di terribile sgomento è stato fondamentale per me e per la mia famiglia, soprattutto per i miei figli. É stato paziente, sagace, ha saputo placare la mia rabbia ed ha saputo infondermi fiducia».

Aieta aggiunge rivolgendosi ai suoi amici: «Ritorno a casa con cicatrici indelebili, un dolore atroce e con la consapevolezza che anche questa volta la Giustizia ha trionfato. La Giustizia, quella vera, è come il vento, non si ferma con le mani. Grazie a tutti voi per essermi stati vicino, grazie ad ognuno di voi per aver avuto una parola di conforto e il coraggio di esternare il vostro sentimento. Mi consentirete di citare e ringraziare il Vescovo, Mons. Leonardo Bonanno, che con coraggio estremo mi ha profondamente commosso e risollevato dall’inferno della mente che esiste veramente. Torno per occuparmi dei miei studenti a cui, con passione ritrovata, stavo introducendo i grandi principi di libertà, uguaglianza, fratellanza contro le torture e a favore dello Stato di Diritto. Non so - conclude -  se ci sono ancora le condizioni per proseguire l’attività politica; una cosa è certa: la politica è stata la mia vita, la mia infinita passione e l’ho svolta sempre con disciplina e onore. Vedremo, ne parleremo presto».

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