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mercoledì 1 febbraio 2023 | 10:32
Sanità

Deserti sanitari - Carenza medici in Calabria, Tavernise (M5s): «Pnrr è una opportunità ma deve essere sfruttata» - Notizie

Il consigliere regionale sul report stilato da Cittadinanza attiva: «Senza piena coscienza dell’operatività del personale operante sul territorio regionale, quali sanitari si pensa di inserire nei previsti ospedali e case di comunità?»

di Redazione

Il consigliere regionale Tavernise

Davide Tavernise, capogruppo M5s in consiglio regionale, a interviene in merito del report realizzato da Cittadinanza Attiva  sulla carenza di camici bianchi in rapporto alla popolazione. In particolare, in una nota stampa, l’esponente pentastellato fa rilevare: «Il dato che più desta stupore, prima dell’esiguo numero di cardiologi in rapporto alla popolazione di Crotone, o di quello dei ginecologi, in rapporto alla popolazione di Reggio Calabria, è uno: per stessa ammissione dell’associazione Cittadinanza attiva i dirigenti sanitari si rendono indisponibili o si dichiarano ignari dei dati sanitari richiesti».

Per Tavernise: «La sottrazione di chi opera nel mondo sanitario, alla richiesta di informazioni semplici, quale il numero dei medici di medicina generale nella propria regione, è sintomatico di una cattiva amministrazione delle politiche sanitarie. Tanto non può non mettere in discussione l’opportunità che in tema di sanità viene offerta, anche alla Calabria, dal Pnrr. Senza piena coscienza dell’operatività di tutto il personale sanitario operante sul territorio regionale, quale personale si pensa di inserire nei previsti ospedali e case di comunità?».

Secondo il consigliere regionale «se queste sono le premesse, come le vecchie case della salute, le nuove strutture sanitarie, che si vorrebbero più prossime ai territori, rischiano o di non nascere proprio o di nascere monche. E a pagarne le conseguenze, come sempre saranno i cittadini che chiedono di non dover percorrere centinaia di chilometri di strade sferrate per accedere al pronto soccorso. Dove ovviamente troverebbero un medico, forse, di turno».