Parco della Sila, liberati sei rapaci curati dal Cras di Rende

Le due poiane e i quattro gheppi erano stati trovati dagli operatori denutriti e debilitati. La soddisfazione degli operatori

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30 settembre 2019
10:01

Sei rapaci curati dal Centro recupero animali selvatici (Cras) di Rende, sono stati restituiti al loro habitat e liberati all’interno del Parco Nazionale della Sila nel centro visite Cupone. «Le due poiane e i quattro gheppi che hanno potuto ritornare a spiccare erano denutriti e debilitati. Nel corso degli ultimi mesi sono stati alimentati così da poter recuperare la forza muscolare e spiccare il volo».


Il Presidente del Comitato italiano protezione rapaci (Cipr) Mauro Tripepi ha tenuto a sottolineare l’importanza della partnership con il Parco Nazionale della Sila per la salvaguardia e la messa in sicurezza di specie animali bisognose di cure, nonché della necessità di realizzare strutture dedicate ad animali che non sono più reinseribili in natura, a causa dei traumi subiti.



Dal canto suoi, invece, il presidente del Parco Nazionale della Sila, Francesco Curcio, ha evidenziato il valore della biodiversità insita all’interno dell’area, la necessità di tutelare specie protette, come il lupo, per il quale il Parco ha attivato con Legambiente il progetto Wolfnet. «Abbiamo il dovere - ha detto - di preservare la biodiversità animale e vegetale. Ci sono Zone Speciali di conservazione all’interno dei 75mila ettari su cui si estende il Parco Nazionale della Sila, che proprio per questo motivo sono continuamente monitorate. Verifichiamo che non siano compromesse per mano dell’uomo o da fattori esterni, che restino incontaminate mantenendo la loro naturale bellezza».

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