Ritorno a casa

Estinto nell’800, il nibbio reale torna in Calabria: esemplari dalle Alpi svizzere pronti a ripopolare l’Aspromonte

I piccoli, tra poco meno di un mese, saranno in grado di spiccare il volo. Il progetto e le varie fasi di reintroduzione in natura del rapace diverranno un documentario

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di Vincenzo Imperitura
3 luglio 2023
11:31

Un viaggio di 1500 chilometri per reintrodurre in natura un esemplare di rapace -il nibbio reale- che, da queste parti, si era estinto più di un secolo fa: un viaggio che rappresenta il primo passo di un progetto ambizioso teso a ripopolare il parco nazionale d’Aspromonte di alcune di quelle specie andate perdute negli anni a causa della presenza sempre più impattante dell’uomo. Un viaggio che diventerà anche un film, che documenterà passo passo il trasferimento dei piccoli, dai nidi elvetici fino alla valle dell’Amendolea, dove, tra poco meno di un mese, quando saranno in grado di spiccare il volo, saranno reintrodotti in natura. Arrivano infatti direttamente dal Cantone Friburgo, nel cuore delle Alpi svizzere, gli otto piccoli di “nibbio reale” destinati a ripopolare le cime dell’Aspromonte nell’ambito del progetto europeo “LifeMilvus”. 

Considerato estinto in Calabria dalla fine del XIX secolo, questo rapace a metà tra la poiana e l’aquila, può raggiungere un’apertura alare di 1,60 metri ed è considerato specie a rischio estinzione: protetto dalle normative europee è minacciato dalla costante riduzione del suo habitat naturale, dalla caccia illegale e dai “bocconcini” avvelenati disseminati dagli allevatori per tenere lontani i predatori. 


L’arrivo dalla Svizzera

«Gli scalatori ingaggiati dal museo di scienze naturali di Friburgo – racconta Luca Pelle, agronomo forestale e responsabile per il Parco del progetto di reintroduzione della specie, che ha materialmente trasportato gli animali fino a Roghudi nel cuore dell’Aspromonte grecanico – hanno prelevato i piccoli direttamente dai nidi sulle cime degli alberi. Sui 61 siti controllati direttamente sul campo dagli scalatori però, solo pochi rispondevano alle regole dettate dagli accordi e dei dieci esemplari previsti ne abbiamo potuti prelevare solo otto. È stato faticoso, ma certamente è stato molto emozionante prenderli in carico e trasportarli fino alla loro nuova casa in Aspromonte. E poi questo è solo il primo passo, stiamo prendendo in considerazione anche altri siti da cui prelevare i piccoli e molto probabilmente l’anno prossimo inizieremo i trasporti anche dalla Corsica. Il progetto prevede inoltre una serie di attività accessorie che serviranno a creare un ambiente sicuro per il ripopolamento. Attività, come la ricerca di bocconcini avvelenati che sempre più spesso vengono disseminati da incoscienti dentro i confini del parco, che attraverso l’uso di squadre cinofile aiuteranno a bonificare l’area, con ripercussioni positive su tutta la fauna presente». 

Il documentario

Accanto al progetto vero e proprio di reintroduzione in natura di questo uccello predatore poi, tutte le fasi esecutive del trasporto – elefantiache soste doganali comprese – sono state documentate per diventare un film che sarà poi diffuso sui canali del parco stesso. Un viaggio nel viaggio attraverso cui, i visitatori della montagna reggina, potranno scoprire tutti i passaggi legati ad un evento importante (e decisamente raro) come la reintroduzione sul territorio di un animale ormai estinto a queste latitudini: le operazioni di inserimento dei chip e degli anelli corollati per il riconoscimento di ogni singolo animale, l’installazione dei gps che consentirà agli esperti di monitorarne costantemente gli spostamenti.

E poi i primi tentativi di volo nella grande voliera installata in contrada Pecorella di Roghudi ripresi grazie al sistema di video sorveglianza attivo h24, e l’alimentazione, che sarà assicurata dai volontari dell’associazione “Tutela d’Aspromonte” di Roghudi che provvederanno ai pasti senza farsi vedere dagli animali, fino alla reintroduzione in natura prevista per il mese di luglio, lungo un percorso affascinante (e in decisa controtendenza rispetto alla Calabria dei quotidiani disastri ambientali) disegnato per far conoscere, soprattutto ai più piccoli, il nibbio reale, il rapace scomparso destinato a diventare la nuova star del parco nazionale d’Aspromonte.

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