La Calabria piace alle tartarughe marine: il primo nido nel Reggino

Nel territorio di Brancaleone è stata individuata la prima nidiata del 2019 che dà il via alla stagione riproduttiva della caretta-caretta

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di G. D.A.
13 giugno 2019
18:55
Il nido di tartarughe nel Reggino
Il nido di tartarughe nel Reggino

La Calabria accoglie il primo nido italiano di tartarughe marine. Accade nel territorio comunale di Brancaleone dove ogni anno, grazie a decine di nidi, dalle coste reggine a quelle catanzaresi, si ripete il miracolo della vita. La stagione riproduttiva, quindi, inizia dalla punta dello Stivale. Non un caso, come hanno evidenziato i volontari, che l’attesissimo evento si sia registrato nel tratto di costa ionica reggina, riconosciuto quale più importante area di nidificazione a livello nazionale.

 


Il primo nido dell'anno d’Italia

Le uova, in particolare, sono state localizzate durante un pattugliamento della costa tra Melito Porto Salvo e Bianco da parte del personale della onlus “Caretta Calabria Conservation” che ha avviato le attività nell’ultima decade di maggio. Le tracce lasciate sulla sabbia dal maestoso rettile marino, fugano ogni dubbio: «Caretta caretta – spiegano - è la tartaruga marina più comune nel Mediterraneo, unica a riprodursi sulle coste italiane. La stagione riproduttiva inizia a fine maggio, con le prime deposizioni, e si conclude a settembre/ottobre, con la  nascita degli ultimi piccoli». Il legame con le coste calabresi è ormai ben radicato: «Nonostante sia perfettamente adattata all’ambiente marino, parte della biologia riproduttiva di questa specie rimane legata alla terra ferma ed è proprio qui, sulle stesse spiagge in cui noi amiamo trascorrere le vacanze, che le tartarughe affrontano problematiche sempre più gravi come la pulizia meccanica degli arenili o il traffico abusivo di fuoristrada, che distruggono le nidiate abbassando il successo riproduttivo di ogni femmina», ribadiscono i volontari nell’illustrare i rischi che s’aggiungono a quelli fronteggiati in mare, dall’inquinamento alla pesca accidentale. Al fine di proteggere la tartarughe vengono promosse campagne di monitoraggio e tutela diretta dei nidi, cercando di sensibilizzare i comuni del comprensorio per rendere compatibile la gestione e la fruibilità degli arenili. Il tutto nell’interesse conservazionistico della caretta-caretta.

L’onlus Caretta Calabria

L’organico dell’associazione (nata nel 2012), autorizzato dal Ministro dell’Ambiente e  della Tutela del territorio e del mare, è costituito da naturalisti e biologi organizzati in gruppi operativi di intervento in tutta la regione. I sopralluoghi avvengono a piedi o in bici, mentre il personale è sostenuto da numerosi volontari provenienti da più parti d’Italia e dall’estero. Tramite campi di formazione e ricerca sorvegliano ogni nidiata garantendo l’arrivo al mare di ogni nuovo nato. Le attività di tutela nella provincia di Reggio Calabria sono state finanziate dalla Regione e prevedono anche la messa in sicurezza dei nidi, la video-sorveglianza nonché l’apposizione di trasmittenti satellitari sulle femmine riproduttive e la riqualificazione di uno dei tratti di costa più frequentati dalle tartarughe. Grazie al sodalizio, inoltre, vengono promossi eventi di sensibilizzazione sui temi ambientali.“Caretta Calabria Conservation”, con sede a Cosenza, è presente sia a Palizzi che a Brancaleone dove gestisce il Museo del mare.

Giornalista
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