L’architettura sociale celebrata a Cosenza: premiati anche i progettisti della nuova Procura di Catanzaro
Organizzata dall'associazione In/arch, la manifestazione ha visto la presenza di Nicola Gratteri, che ha ritirato il riconoscimento per l'opera che lo ha visto impegnato in prima persona
L’architettura come rigenerazione sociale, come veicolo di propaganda culturale di territori ed aree normalmente conosciute come depresse e socialmente pericolose. Questo il filo conduttore dei premi Inarchitetture 2023 organizzato dall’associazione In/arch fondata nel 1959 da Bruno Zevi, architetto, critico e storico dell’arte.
L’associazione ogni anno, in ogni regione, organizza questo tipo di evento proprio perché fra i suoi scopi sociali c’è quello di organizzare incontri e convegni per promuovere e valorizzare l’architettura contemporanea. La sezione calabrese della manifestazione ha visto premiati, fra gli altri, i progettisti della nuova Procura di Catanzaro. Il premio è andato infatti agli architetti Giovanni Multari e Vincenzo Corvino e all’agenzia del Demanio rappresentata dal direttore della Direzione Regionale Calabria, Vittorio Vannini, oltre all’impresa costruttrice Sami Srl «per aver promosso e sostenuto il valore civile dell’architettura».
Il premio è stato ritirato dal procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, che di quest’opera è stato in qualche modo l’anima. Come ha detto nel corso del suo breve intervento è stato lui a recuperare gli investimenti necessari nei Ministeri romani, è stato lui a compulsare la ditta per rispettare i tempi di consegna, quasi ogni mattina andava sul cantiere per seguire direttamente l’andamento dei lavori al punto da autodefinirsi, ironicamente, «capo cantiere». Per Gratteri, però, questa vicenda dimostra come anche in Calabria si può battere il moloch della burocrazia, difatti dalla progettazione alla realizzazione della nuova Procura, ricavata in questo bellissimo ex convento del ‘400, sono passati solo cinque anni. Certo ci sono state delle critiche, ma Gratteri le respinge. Soprattutto quelle di chi avrebbe voluto realizzare al posto della Procura un hub culturale o qualcosa del genere. Eppure a Catanzaro ci sono degli spazi, spesso sottoutilizzati, per eventi culturali e c’è chi ha preso a cuore le sorti dell’immobile solo dopo che era stata decisa la destinazione d’uso.
Gratteri ha premiato anche un altro gruppo di architetti, questa volta per il progetto “Welfare Lab”. Si tratta di un vero e proprio laboratorio realizzato all’interno di un immobile confiscato alla mafia. Qui un gruppo di docenti della Mediterranea di Reggio Calabria ha ristrutturato l’immobile creando un laboratorio in cui lavorano insieme docenti, studenti e artigiani. Al primo piano dell’immobile, poi, ha sede una sartoria composta da donne vittime di abusi e tante altre associazioni che si occupano del quartiere. Il premio è andato agli architetti Marina Tornatora, Ottavio Amaro, consorzio Macramè e cooperativa sociale “La casa di Miryam” che sono i protagonisti del progetto.
Il premio “Bruno Zevi” invece è stato assegnato al progetto “Welcome to BelMondo”, realizzato dall’associazione “La rivoluzione delle Seppie” e dal Collettivo Orizzontale. Dal 2016 Le Seppie hanno organizzato, promosso, attivato, costruito, diffuso decine di iniziative differenziate per i luoghi, i soggetti coinvolti, gli esiti da realizzare, le idee per un futuro possibile da immaginare. E lo hanno fatto dal cuore della Calabria, dal paese di Belmonte Calabro dove prende forma il progetto per BelMondo, una rete virtuale di pensieri e azioni senza confini spaziali che si materializza in una casa, luogo fisico reale, ideale e archetipico, posto sicuro dove sapere di potersi ritrovare.
Il premio alla carriera, invece, è andato all’architetto calabrese Michele Cannatà trasferitosi in Portogallo nel 2000 dove, con l'architetto Fatima Fernandes, fonda lo studio Cannatà & Fernandes promuovendo una architettura responsabile e di qualità con una propria idea di cultura mediterranea in cui modernità, contemporaneità e tradizione si incontrano.
Questi gli altri progetti premiati: MuTerr - Museo del Terremoto (Sao Architecture - Francesco Schiavello / Comune di Soriano Calabro / Meccanica Primerano; Riqualificazione del progetto del Parco della Piedichiusa e ponte pedonale (T Studio Architecture & design/ Comune di Lamezia Terme/ Francesco Baglione Srl); Beef (Oreste Vartellini, Giulia Brutto/ Beef Srl/ Dylegno)
Premi speciali: Attico in centro (Ilaria Forciniti, Giorgio Cofone / Gianfranco Avolio/ Metalprofil Srl); Villa O (Morq / Costruzioni G.&P.).
Menzioni speciali: Chiesa di Santa Maria Goretti (Mario Cucinella Architects/ Diocesi Cassano All’Ionio / Costruzioni Generali Srk); Private Swimming Pool (Pierluigi Gerace/ Vincenzo Gerace/ Ilario Macrì); Dietro il Corso. Residenza in Calabria (Antonello Russo, Paola Albanese, Paolo Speziale/ Impresa Marzano), Borgonuovo (Francesco Lamanna/ Finprogetti Srl).