Salgono Giuseppe Falcomatà e Martino Ceravolo, giù il rettore di Catanzaro De Sarro e Vittorio Sgarbi

Dopo due anni di purgatorio la Cassazione ha annullato la condanna nel processo Miramare ed è tornato a essere sindaco di Reggio. Una città rimasta sospesa per due anni, senza verve, quasi caduta in depressione. Ora Falcomatà dovrà ritrovare maggioranza e stimoli, scansando altri strascichi processuali del caso Miramare. Buon rientro a casa Giuseppe, anche se la casa è allagata.

«Sono passati undici anni ormai: dove sono gli assassini di mio figlio?». È un appello straziante quello del papà di Filippo Ceravolo, il giovane che il 25 ottobre del 2012 cadde vittima innocente di un agguato compiuto da mafiosi. La famiglia chiede giustizia allo Stato e a tutti noi. Lo ricordino quelli che pensano che in Calabria parlare di ‘ndrangheta sia come suonare un disco rotto.

È calabrese (di Tropea), è destinatario della borsa di studio onoraria dell’American College of Surgeons ed è uno dei sette chirurghi più importanti al mondo. Luigi è orgogliosamente calabrese ma ovviamente non lavora né a Vibo, né Cosenza, né a Catanzaro né a Reggio, ma altrove, a Milano: fosse rimasto in Calabria al massimo gli avrebbero dato il cuddrurieddru d’argento..

Il rettore della Magna Grecia è entrato in polemica con l’Unical perché vuole portare una facoltà di Medicina anche a Crotone, passando per l’università privata Link che non pare abbia particolari skill in materia. Prima nessun medico, ora tutti medici, dal Pollino all’Aspromonte. «Diamo una ulteriore possibilità ai nostri ragazzi» dice il rettore. Sì, quella di scappare a gambe levate.

Cavalcando l’onda di Medicina a Crotone, ora il consigliere regionale chiede di portare alcune facoltà (o sedi distaccate) anche a Vibo. «Non si tratta di mere rivendicazioni campanilistiche», dice. Insomma, invece di far crescere gli atenei calabresi, frammentiamoli in tanti piccoli uffici sotto casa, magari uno per paese. E se non bastano i professori li importiamo da Cuba.

Nella bufera per i compensi ricevuti per consulenze e incarichi anche in Calabria, bacchettato da Sangiuliano e abbandonato da FdI, il sottosegretario alla Cultura vede la sua poltrona traballare e, come se non bastasse, non sarà più neanche presidente di giuria a Miss Italia. Vittorio si chiede «cosa c’entra Miss Italia con i beni culturali», mentre altri si chiedono cosa c’entri questo Governo con l’Italia.