Su il rettore dell’Unical e l’artista D’Agostino, giù la senatrice Ronzulli e l’assessore regionale Calabrese

È giunto in Italia a nove anni su un gommone, ora indossa la casacca della Croce Rossa e distribuisce viveri e acqua ai suoi connazionali che sbarcano a Roccella. Parla sette lingue, non ha dimenticato da dove arriva né la gratitudine per chi lo ha accolto. Sogna di fare il grafico: magari ne fa uno per spiegare a Salvini in quale parte del corpo umano si trova il cuore.

Il rettore esulta perché nella prestigiosa l’Università della Calabria entra per la prima volta – per “Computer science” – nella “QS World University Ranking by Subject 2023”. A essere sinceri non abbiamo idea di cosa sia la QS World University Ranking eccetera eccetera, ma in confronto alle tante supercazzole che ci propinano in Calabria questa suona come una cosa seria. Viva l’Unical  

Finalmente il pittore, scultore, ceramista, suonatore e liutaio, tra i più importanti in Calabria, ha ricevuto il diploma accademico di secondo livello honoris causa in didattica della musica. Nato a Spilinga in una famiglia di 15 figli, conosce povertà, fame e talento. Un diploma meritato per un maestro di vita e di musica, in un’epoca di diplomi venduti e regalati al supermercato.

Defenestrata senza tanti complimenti, non è più il dominus di Forza Italia. Non gestirà l’agenda di Berlusconi che potrà vedere solo previo appuntamento, non comanderà più in Lombardia e nel resto d’Italia. S’è messa contro la compagna del Cavaliere, Marta Fascina, e contro la figlia, Marina Berlusconi. Detto, fatto. Dalle stelle alle stalle, dove non c’è più neppure lo stalliere.

Era uno degli esponenti più vicini a Licia Ronzulli, il suo potere in Calabria e la sua (ormai piccola) influenza nazionale venivano in gran parte da lì. Fatta fuori la Ronzulli, Giuseppe ora è in caduta libera nelle gerarchie forziste come tutti i ronzulliani. Era abituato a fare la voce grossa nella politica calabrese manco fosse Pavarotti, ora al massimo può fischiettare i Cugini di campagna.

L’assessore regionale è “molto soddisfatto” per la pubblicazione dell’avviso della Regione per i progetti formativi riguardanti “la figura professionale di Giardiniere d’arte per giardini e parchi storici”. Altro che intelligenza artificiale o turismo: la Calabria, che una volta formava parrucchieri, ora si butta sui giardinieri. Nessuno potrà dire che da noi ci sono braccia rubate all’agricoltura.