Catanzaro, omicidio Gentile: Nicolas Sia capace di intendere e di volere

Sono state depositate le motivazioni della sentenza di condanna del ventenne Nicolas Sia accusato dell’omicidio di Marco Gentile
di Luana  Costa
3 maggio 2017
23:21

Sono state depositate le motivazioni della sentenza emessa il 28 novembre scorso con la quale il Gup di Catanzaro, Antonio Battaglia, ha condannato il ventenne catanzarese Nicolas Sia a 17 anni di reclusione per l’omicidio di Marco Gentile. Il giovane era stato accoltellato al collo e alla spalla la sera del 24 ottobre del 2015 e grazie alle dichiarazioni rese dai testimoni gli inquirenti avevano subito stretto il cerchio attorno al giovane.

 


Il giudice ha ritenuto l’imputato completamente capace di intendere e di volere al momento del fatto escludendo la sussistenza di vizi di mente così come invocati dalla difesa. I disturbi della personalità rilevati nella perizia psichiatrica hanno indotto quindi il Gup a concedere le circostanze attenuanti generiche. Nello specifico, nelle motivazioni si legge che: “la spinta perturbatrice delle situazioni di disagio familiare, sociale e relazionale che sono state ravvisate connotano il fatto in termini di minore colpevolezza, trattandosi di situazioni che affievoliscono il profilo criminale dell’imputato.

 

 

Non si può disconoscere – continua il giudice - infatti che il disturbo della personalità sia pure in termini di non gravità sussiste e affonda le sue radici in tutte una serie di indicatori che evidenziano una sfera di disagio dell’imputato che, a quanto pare, ha caratterizzato anche i profili relazionali con i coetanei e i ragazzi della sua stessa comitiva dei quali evidentemente non si sentiva accettato pienamente. Allo stesso tempo non possono non essere presi in considerazione a tal fine lo stato di assoluta incensuratezza del Sia del tutto nuovo a esperienze giudiziarie e la sua giovane età trattandosi di soggetto che, al momento dei fatti aveva da poco compiuto 19 anni”.

 

Il giudice ha quindi condannato Nicolas Sia al risarcimento del danno in favore delle parti civili costituite nel procedimento quantificate nella misura di 250mila euro rispettivamente ai genitori della vittima, Carlo Gentile e Anna Curto, e di 90mila euro alla nonna e alla zia rispettivamente Elvira Gentile e Loredana Curto.

 

Luana Costa

Giornalista
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