All’Unical un seminario su Rom e Sinti: «Nei loro confronti l’unica forma di razzismo ancora tollerata in Europa»

Attivista Rom, presidente dell'Unione delle comunità romanès in Italia ed autore di Rom e Sinti, dieci cose che dovresti sapere, edito da People, Gennaro Spinelli è stato l'ospite di punta del seminario organizzato nella Sala Arrighi dell'Università della Calabria, promosso dalla scuola di Leadership per il contrasto all'antiziganismo co-presieduta dalla sociologa Laura Corradi e dal giurista Danilo Pappano. «L'antiziganismo è una malattia sociale non sanzionata – ha affermato Laura Corradi – Si tratta di una vera e propria forma di razzismo, l'ultima ancora consentita in Europa. La cura è la democrazia, il dialogo interculturale, mettere la diversità sul piano dei valori, respingere il tentativo dei politici corrotti di mettere gli uni contro gli altri e stimolare la guerra tra poveri».

Minoranza demonizzata

In Italia si stima la presenza di circa 180 mila individui appartenenti a questa minoranza che costituisce appena lo 0,25 percento degli abitanti della penisola. E tuttavia la loro presenza, secondo un recente sondaggio, viene percepita in maniera negativa dall'85 percento della popolazione. Rom e Sinti in sostanza, hanno una reputazione peggiore anche rispetto a quella delle persone di fede musulmana. Ladri di bambini, il luogo comune più diffuso. «Eppure – ha sottolineato Gennaro Spinelli – non esiste in alcun tribunale italiano nessuna iniziativa giudiziaria in tal senso. Semplicemente perché non è vero. Siamo vittime di una demonizzazione, di una narrazione distorta che alimenta l'odio verso la nostra comunità. Rom e Sinti sono persone normali, che ogni mattina si alzano e lavorano, che pagano le tasse. Ma vengono puntati all'indice ogni volta che qualcuno rimane coinvolto in un episodio negativo. Quando invece sono protagonisti in positivo non sono più rom ma cittadini italiani. La generalizzazione è sempre sbagliata, in tutti i casi».

Ampia partecipazione

L'appuntamento, introdotto dal coordinatore del dottorato in politica, cultura e sviluppo Francesco Raniolo, ha registrato i contributi di Fiore Manzo e Stefania Bevilacqua, l'intervento del dirigente di Rifondazione Comunista Francesco Saccomanno e le testimonianze di Loredana e Antonella Berlingeri, Pamela Bevilacqua, Cristina Delfino, Gabriella De Luca, Rita Veneziano.