L’intervista

La Calabria in uno scatto, così Giuseppe Intrieri porta la sua terra nel mondo. E una foto diventa un francobollo

Il giovane fotografo naturalista originario di Castiglione Cosentino ha aperto uno studio a Londra: «Da sempre questa attività è stata un modo per guardare le cose attraverso il mio “terzo occhio”, per interpretare, ma soprattutto congelare nel tempo quello che vedo»

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di Franco Laratta
31 agosto 2024
15:51
Giuseppe Intrieri
Giuseppe Intrieri

«In un mondo pieno di cattiveria, falsi ideali, posso trovare il mio vero senso, il mio vero benessere solo nella Natura». L’amore per la Natura è stato un punto cardine nella vita di Giuseppe Intrieri. Nato a Castiglione Cosentino, fin dall’età di 8-9 anni disegnava la morfologia degli insetti sui suoi block notes. Un amore che si è evoluto sempre con la stessa determinazione, accompagnato dalla voglia di intraprendere un percorso di studi che gli avrebbe fatto conoscere e apprezzare quella che oggi conosce come biodiversità.

Ma cos’è e cosa rappresenta per Giuseppe Intrieri la fotografia?
«Diciamo che da sempre è stato un modo per guardare le cose attraverso il mio “terzo occhio”, un modo per interpretare, ma soprattutto congelare nel tempo quello che vedo, in particolare, paesaggi, incontri, situazioni di luce. È sempre stato un modo per avere quella sensazione di poter tenere in eterno un incontro con un animale, un tramonto, un paesaggio che magari non incontrerò mai più sul mio cammino, certamente non dallo stesso e identico punto di vista».


Ogni foto può contenere un messaggio, qualcosa da comunicare con uno scatto.
«Quando iniziai a fotografare, il mio intento era quello di mostrare agli altri quello che io vedevo attraverso le mie passeggiate, le mie camminate. Ad oggi persiste quell’intento, quella voglia di mostrare agli altri affinché si meraviglino come me per riuscire a scaturire quella voglia di tutelare e di conoscere».

Quindi conoscere per amare, per tutelare.
«Penso che le cose si possono tutelare solo quando le conosciamo veramente, ed ecco che la fotografia per me è sempre stata un mezzo per comunicare, meravigliare e sensibilizzare; oltre che portare alla conoscenza».

A Papasidero si è svolta la dodicesima edizione del Premio Bos Primigenius, per celebrare le eccellenze del territorio calabrese. Giuseppe Intrieri è stato premiato per la fotografia naturalistica. La Calabria possiede un enorme ricchezza naturale e paesaggistica.
«In Calabria sono rappresentati molti degli habitat presenti sull’intero pianeta, e la particolare posizione geografica in mezzo al Mediterraneo con catene montuose che arrivano oltre i 2000 ma ha fatto sì che qui vi fosse concentrata una grande quantità di specie ed ecosistemi. Non è raro imbattersi nella nostra regione in particolari endemismi, o in conformazione geo morfologiche uniche, basta mettersi lo zaino in spalla e andare a cercarli, c’è tutto quello che serve per sentirsi bene e rimanere estasiati».

Per questo Giuseppe è così innamorato della Calabria.
«Esattamente. Ed ecco perché è qui che ho iniziato la mia carriera da fotografo e naturalista. Da tanti anni cerco (nonostante ora vivo all’estero) di continuare questo percorso di esplorazione e di divulgazione, infatti ho avuto conferma sin dai primi anni che grazie alle mie fotografie le persone hanno poi appreso dell’esistenza di determinati ambienti nella nostra regione, poi più in là sono arrivate anche le pubblicazioni su alcune riviste che hanno portato questa conoscenza oltre i confini della nostra regione».

Da oltre 10 anni Intrieri si batte per promuovere le bellezze naturalistiche della Calabria sui social e in tutti gli altri canali.
«Io sono nato e cresciuto in campagna e quindi è da lì che sin da piccolo ho iniziato a guardarmi intorno, quando andavamo nell’orto di famiglia ero sempre curioso di osservare gli insetti, capire che piante fossero quelle che incontravo e via dicendo. Ricordo benissimo che nell’estate del 2010 vidi un volantino di un centro commerciale con delle fotocamere in offerta e lì, in quell’istante, decisi di voler intraprendere la carriera del fotografo, perché quale altro modo migliore di conservare tutto se non attraverso la fotografia?».

La sua storia infatti comincia nel 2010 con l’acquisto della prima macchina fotografica.
«Era inevitabile che proseguissi i miei studi in ambito scientifico, per arrivare ad iscrivermi alla facoltà di Scienze Naturali dell’Università della Calabria; momento nel quale nasceva la passione per la fotografia, congelare la vita che sta intorno a noi era quello che ritenevo di dover fare per sempre, ed ecco che nel 2010 acquistai la mia prima reflex. Iniziai subito a sfogliare libri di tecnica fotografica, a documentarmi, a capire come imparare al meglio questa nuova arte verso la quale mi ero lanciato. Poi da lì fu tutto in divenire».

Poi la grande scelta: fondare una propria azienda di fotografia a Londra. Ma purtroppo stava arrivando il Covid.
«Mi sono trasferito nel Regno Unito nel 2019 con l’intento di aprire una mia azienda di Fotografia. L’inizio è stato complesso ed ero già preparato a questo, non ero però preparato ad una pandemia che ebbe inizio tre mesi dopo il mio arrivo. Lì capii che dovevo tenere duro, cambiai molti lavori e solo nel 2022 realizzai il mio sogno di aprire Bella Media Studio, la mia società di servizi fotografici e video a Londra. 

L’azienda si occupa di eventi che riguardano le aziende nel campo della finanza, del marketing e dell’economia.
«Io preparo reportage e contenuti per aziende. Un’altra parte molto consistente del mio lavoro è la Food Photography, cioè la creazione di contenuti per ristoranti e piccoli business per le loro brochures, Mi sono messo sotto e ho studiato quello che non conoscevo per essere competitivo sul mercato, ad oggi non ho certo smesso, non si smette mai di imparare e di studiare, soprattutto in un mercato competitivo come Londra e spero di fare sempre meglio».

Tornando agli inizi, quando Giuseppe ha iniziato a fotografare, ha anche iniziato gli studi universitari in Scienze Naturali. Passione, studio, professione. Sempre tutto insieme.
«Sì, fa sempre parte di quel processo di conoscenza e sensibilizzazione che ho nominato prima. Contemporaneamente volevo studiare la natura e fotografarla. Quindi per me studio della botanica, della zoologia, della geologia, sono sempre andati di pari passo con la fotografia e il suo studio. Ancora oggi ritengo che sia tutto collegato per quel che mi riguarda».

Poi un grande riconoscimento: una sua foto per un francobollo di Poste Italiane.
«A maggio di quest'anno sono stato contattato dal personale dell’ente parco nazionale della Sila, con cui sono rimasto sempre in contatto in quanto sono fiero di essere una Guida Ufficiale del Parco Nazionale della Sila.  E poi già in passato ho fornito delle mie fotografie per altre produzioni da parte dell’ente. Mi è stato comunicato che era stata scelta una mia fotografia per la realizzazione di questo francobollo speciale dedicato al parco da parte di Poste Italiane e del Ministero del Made in Italy, mi è stato chiesto se fossi d’accordo a donarla ed ovviamente ho accettato».

Fare una foto significa individuare il momento giusto, il posto preciso, l’oggetto o il posto da immortalare. C’è tanta ricerca, studio.
«L’obiettivo è far sentire ognuno a casa propria, far percepire la magnificenza della Natura attraverso la Fotografia, promuovere una nascita continua di coscienze ecologiche e rispettose dell’ambiente e di tutto quello che ci circonda. Una costante ricerca di luoghi e di luce, scegliere l’orario adatto per captare al meglio la bellezza delle mete, un costante inseguimento alla scoperta di punti di vista nuovi ed originali, un costante impegno di testimonianza, condivisione e formazione; formazione di sensi di appartenenza, quelli che tutti dovrebbero avere, perché le cose le si proteggono solo quando si conoscono».

Rispetto a tanti, Intrieri si distingue perché ha utilizzato la fotografia come un mezzo di comunicazione e di sensibilizzazione.
«Fotografare il paesaggio, la Natura, gli ecosistemi e le specie che li popolano, per me significa trasmettere all’osservatore quello che si pone davanti agli occhi, far trascendere la realtà concreta nell’emotività».

Non solo in Calabria, perché Giuseppe ora a Londra fa lo stessa cosa. Fotografare per fare conoscere e amare.
«Sto esplorando gli oltre 3000 parchi della città, di cui molti sono riserve naturali. E anche qui la gente spesso non conosce determinati posti. Sto anche scrivendo un libro sulla Londra Naturale».

Le sue foto sono in tante riviste tra cui National Geographic Italia, That’s Italia, inNatura e molte altre riviste. Tanti suoi sogni si stanno realizzando.
«Uno dei miei sogni l’ho realizzato, quello di aprire un’azienda a Londra, poi vorrei aprire uno studio fisico della mia società. Ma il mio vero sogno è quello di continuare a viaggiare e scoprire il più possibile il mondo naturale. Insieme a questo però vorrei realizzare altro, non voglio fare promesse. Però posso dire che proverò a fare qualcosa di più per la Calabria: organizzare dei viaggi per portare gli inglesi a scoprire le nostre montagne».

Giuseppe Intrieri e la foto che sogna di fare. Diciamo pure: la foto impossibile!
«Questa è una domanda da un milione di dollari! Non so, così su due piedi mi verrebbe da dire: un lupo davanti a me al tramonto con lo sfondo di uno dei laghi della Sila».

E vuoi vedere che si realizza davvero?

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