Fede e tradizione

Falconara Albanese, dopo il restauro restituite alla comunità la chiesa dell’Assunta e il romitorio

VIDEO | A distanza di oltre un decennio, si torneranno a celebrare funzioni sulla sommità del Castelluccio, dove risiede l’antico luogo di culto nella splendida cornice del borgo arbëreshë

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di Francesco Frangella
7 agosto 2022
13:00

Partecipata da tanti fedeli e cittadini, nella splendida cornice del borgo arbëreshë di Falconara Albanese è stata inaugurata ieri la chiesa della Madonna dell’Assunta, con l’annesso romitorio, incastonati nella roccia del Castelluccio, mastodontico blocco roccioso che, per circa 50 metri, troneggia sul paese.

Officiata da monsignor Donato Oliverio, vescovo di Lungro e degli italo albanesi dell’Italia continentale, accompagnato per l’occasione dal parroco, Papàs Marecello Iancu, dai sindaci di Falconara, Castrolibero e San Lucido, nonché da rappresentati delle forze di polizia e carabinieri, dopo circa un decennio dalla chiusura del sito, è stata celebrata nuovamente una funzione religiosa nell’antico luogo di culto.


Dopo un breve percorso in processione che, partita dalla chiesa della Madonna del Buon consiglio, si è snodata per le vie del borgo, colorando di allegria e delle splendide tonalità dei costumi tradizionali ogni tappa, la delegazione è giunta infine sulla sommità del Castelluccio, dove – al suono di canti tradizionali arbëreshë – sono stati tagliati i nastri inaugurali.

Di fianco alla chiesetta restituita ai fedeli, è stato recuperato anche l’antico romitorio, nel quale frati e chierici trascorrevano in passato lunghi periodi di eremitaggio. L’ultima traccia di vita al suo interno risale agli inizi del 1800, quando la piccola cella è stata abitata da un monaco basiliano che lì ha vissuto secondo le modalità dettate dalla regola del suo ordine.

Paragonato alla “Meteora” della Grecia Antica, famosa località nella pianura della Tessaglia che nel nome richiama la “sospensione in cielo”, il Castelluccio di Falconara Albanese rappresenta il simbolo più identitario della comunità, legato al borgo sin dall’atto del suo insediamento, coi primi coloni che si stanziarono proprio nei pressi della ciclopica roccia per fondare il paese.

Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco Francesco Candreva che, ringraziando la precedente amministrazione per gli sforzi compiuti con il restauro, si è detto «felice per la restituzione di un luogo di culto di cui fedeli e cittadinanza sentivano la mancanza».

Sulla stessa lunghezza d’onda l’eparca (vescovo) di Lungro Donato Oliverio, che ha parlato di «un gioiello restituito alla comunità, grazie al quale – ha proseguito – costruire la chiesa dei credenti, che possano diventare “pietre vive” della comunità». Anche papàs (parroco) Marcello Iancu, dal canto suo, ha espresso viva soddisfazione per la riapertura del sito: «Fondamentale per ripristinare un collegamento autentico con le radici bizantine del credo cristiano. La Madonna dell’Assunta – ha continuato – e l’annesso romitorio recuperato nella roccia, saranno senz’altro di richiamo per quanti sentono l’esigenza di ripristinare un rapporto autentico con la nostra chiesa, motivo per cui mi sento di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di quanto oggi stiamo inaugurando».

A distanza di oltre un decennio, quindi, Falconara Albanese si riappropria di un gioiello che, bello com’è, andrà a costituire un ulteriore motivo di interesse per visitare l’unico paese di lingua arbëreshë che, in provincia di Cosenza, affaccia sul tirreno.

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