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«Il malato inguaribile è sempre curabile», Paola Binetti si racconta a Vis-à-vis

Nuova puntata del format condotto da Paola Bottero, direttore strategico del Gruppo. Tra vittorie legislative e pedagogia, la famosa politica e psichiatra, protagonista di molte battaglie, si racconta negli studi di viaCondotti21

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di Antonella Inicorbaf
24 gennaio 2024
09:26

«Ci piaceva giocare con quelli che adesso sono dei pezzi di antiquariato, bambolotti che avevano gli occhi che si chiudevano e aprivano e le braccia legate da un elastico» ricorda Paola Binetti, politica, psichiatra e presidente della Società Italiana di Pedagogia Medica «Eravamo quattro sorelle ci piaceva giocare con le cose che avevamo in casa, di cui avevamo molta cura. Più che giocare ci piaceva inventare storie, creare situazioni».

Un fiume di ricordi e racconti, la puntata con Paola Binetti che con passione ha ripercorso, la sua infanzia, l’adolescenza fino ai momenti più introspettivi della sua vita, assieme a Paola Bottero, direttore strategico di Pubbliemme – Diemmecom, viaCondotti21 e LaCNetwork, nel salotto di vis-à-vis.


La Binetti si laurea con lode in Medicina e Chirurga alla Cattolica nel 1967, poi la parentesi di Pamplona, in cui si specializza in psichiatria e psicologia, ponendo le basi della parte psicologica, che le mancava a livello di studio, fino ad approfondire il tema della relazione di cura. Sarà l’idea potente su cui modulerà tante scelte della sua vita, anche a livello politico.

«Ai nostri tempi valeva quell'antico insegnamento dei miei genitori: studia e potrei farlo. Ed era vero, se studiavi, indipendentemente dalla storia personale, potevi riuscire a fare le cose».

Una vita dedicata allo studio della mente, delle relazioni, agli approfondimenti che la terranno ferma e salda sul concetto di cura. Poi arriva la politica, con Francesco Rutelli che la stessa Binetti definisce il miglior sindaco di Roma, arriva la Margherita, dove c’erano i verdi, i popolari, il mondo dei socialisti un movimento e poi partito completamente eterogeneo.  

«Io allora ero un professore universitario, avevo contribuito a fondare il Campus Bio-Medico di Roma, quindi ero nel mondo universitario e nello stesso tempo ero conosciuta già per essere un appartenente del mondo cattolico, cioè una persona che faceva battaglie che vengono comunemente indicate etichettate come “cattoliche”» racconta Paola Binetti «Rutelli chiamò cinque persone che venivano dalla società civile perché in qualche modo rappresentassero nella margherita. Voleva aggiungere un petalo in più. E in questo, in questa esperienza, mi chiese se volevo candidarmi. Erano passati quasi 40 anni di lavoro professionale e mi sembrava che, davanti a tante battaglie non vinte ci fosse il pregiudizio politico, cioè che non si potevano vincere perché i politici non capivano una serie di esigenze. E quindi ho pensato che facendo politica potevo dare, a queste battaglie, una svolta diversa».

Arriva il 2006 e Paola Binetti si candida con la Margherita per schierarsi nel 2008 con il Partito Democratico. Nel 2010 abbandona il PD, per le sue posizioni conservatrici in materia di diritti come aborto, fine vita, omosessualità. Nel 2013 si schiera con l’UdC. Nel 2014 si schiererà gruppo parlamentare Per l'Italia - Centro Democratico. In seguito all'alleanza parlamentare con il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, passa al gruppo Area Popolare fino al 2016 (NCD-UdC). Alle elezioni politiche del 2018 è eletta al Senato della Repubblica nel collegio uninominale Lazio con la coalizione di centro-destra in quota UdC, iscrivendosi in fine al gruppo parlamentare di Forza Italia. Il 26 maggio 2021 è stata eletta segretario del Senato della Repubblica. Alle politiche del 2022 viene candidata ma non viene rieletta.

«Sono orgogliosa di alcune leggi, una è la legge sulle cure palliative. Erano i tempi del caso di Eluana Englaro, per intenderci. Quindi i tempi del testamento biologico, il tempo in cui si cominciava a sentire la battaglia per l'eutanasia, per l’autodeterminazione» dice Paola Binetti «Ho sempre pensato che anche il malato inguaribile è sempre curabile e che non va mai lasciato solo. Le cure palliative devono prendersi cura anche della famiglia, il malato non ha paura della morte quanto del dolore».

Dove rivedere la puntata

Vis-à-vis va in onda ogni martedì alle 21 su LaC Tv, canale 11 del digitale terrestre, canale 411 TvSat e 820 di Sky. La puntata è ora  disponibile su LaC Play.

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