Controcorrente

La risposta del Comune di Cosenza allo stop del ddl Zan: istituito l’Ufficio dei diritti civili

Prevista inoltre la figura del Disability manager. I consiglieri dem Alimena e Funaro: «I diritti non si concedono, si riconoscono e basta»

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di Antonio Clausi
28 ottobre 2021
15:27
L’ultimo gay pride a Cosenza
L’ultimo gay pride a Cosenza

L’affossamento del ddl Zan al Senato ha generato una forte presa di posizione nelle amministrazioni locali di centrosinistra. Ieri sera il neo-sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ha annunciato l’istituzione di un Ufficio dei diritti Civili. Oggi due consiglieri hanno rilanciato anticipando l’inserimento nei quadri dirigenziali della figura del Disability manager.

L'Ufficio dei diritti civili a Cosenza

In Calabria, tra i comuni più grandi, soltanto Reggio Calabria è già dotato di un Ufficio dei Diritti civili, mentre in città come Bologna, Firenze o, più in generale, di marcate tradizioni libertarie, esiste da tempo. Il Pd avanzò, durante la presidenza Oliverio, una proposta di legge regionale simile a quella studiata da Alessandro Zan. Non venne tuttavia mai calendarizzata, né ripresa quando alla Cittadella iniziò a soffiare il vento di centrodestra.


A Palazzo dei Bruzi, nel frattempo, sono in cantiere anche percorsi femministi, politiche contro le discriminazioni e cultura LGBTQI+ per promuovere e realizzare iniziative al fine di diffondere la cultura della dignità, della libertà, dell’uguaglianza, della solidarietà e della cittadinanza. «Combatterò ogni forma di discriminazione e violenza - ha detto Caruso-. Il ddl Zan non lo affosserà certo il voto segreto privo di alcuna assunzione di responsabilità».

Cosenza e il Disability manager

Come detto, in giornata Francesco Alimena e Maria Pia Funaro, consiglieri eletti in quota Pd, hanno rilanciato spiegando che «l’Ufficio monitorerà gli atti e i regolamenti comunali, incentiverà gli scambi tra amministrazione e istituzioni, organismi e associazioni per la difesa dei diritti civili che operano contro ogni forma di discriminazione». Il tutto avverrà insieme al futuro Disability manager, al Garante dell’Inclusione e a tutte le figure necessarie a tutelare i cittadini di oggi e quelli di domani. «I diritti non si concedono, si riconoscono e basta, come un grande cosentino riformista e progressista di nome Stefano Rodotà ha ricordato a un paese intero - hanno aggiunto -. Il Ddl Zan era una legge che non faceva male a nessuno e avrebbe salvato moltissimi. Lo sanno tutte le cosentine e i cosentini che Alessandro Zan lo hanno incontrato, nel 2017, durante il primo CosenzaPride. Proprio in quella occasione il Comune di Cosenza si rifiutò di concedere il patrocinio gratuito alla manifestazione. Un’altra brutta pagina di storia recente».

La novità assoluta è rappresentata dal Disability manager, una figura volta a garantire i corretti processi di inserimento, inclusione e integrazione di chi ha problemi di salute in generale, con disabilità certificata in particolare. Nelle amministrazioni comunali ha inoltre il compito di vigilare affinché l’attività degli uffici rispetti prima di tutto la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.

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