Problema insoluto

Lamezia, per la bonifica di Scordovillo 10 anni passati invano. Piccioni: «Ci sono 8 milioni non spesi, bene il commissariamento»

Il consigliere comunale rimarca i mancati interventi nonostante i fondi a disposizione che rischiano di andare persi se non utilizzati entro il 2026: «Mascaro nel 2015 disse che entro un anno l’area sarebbe stata recuperata, e invece…»

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di Sonia  Rocca
16 febbraio 2024
19:30

Sarà la volta buona che a Lamezia Terme verrà affrontato e, magari risolto, l’annoso problema rappresentato dalla località Scordovillo e dall’accampamento Rom?

La questione negli anni ha assunto due profili problematici e gravi: la situazione socio-sanitaria, e quindi l’aspetto dell’integrazione, e quella ambientale e di abusivismo edilizio dell’area. Problemi mai risolti malgrado le varie amministrazioni comunali abbiano avuto a che fare con la questione da parecchi decenni; malgrado le ordinanze di sequestro della Procura di Lamezia una nel 2006 l’altra nel 2011; malgrado la successiva richiesta di dissequestro del Comune a fronte di un progetto Pon /Sicurezza e così via. Fino al 2018 con la possibilità di sfruttare un finanziamento di 700mila euro e ai successivi 8 milioni di euro concessi dalla Comunità europea (M2C4 - Investimento 3.4 - Bonifica del "suolo dei siti orfani”). Ma niente da fare. Scordovillo rimane lì, malgrado gli arresti per traffico illecito di rifiuti, malgrado le firma raccolte dai cittadini contro i roghi tossici e soprattutto malgrado le condizioni in cui vivono circa mille persone.


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La bonifica

Oggi la palla è passata al governo nazionale che ha nominato appunto il commissario unico per la bonifica delle discariche nella persona del generale dell’Arma dei Carabinieri Giuseppe Vadalà, nominato su proposta del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin. Sembra dunque che la questione, adesso, verrà affrontata soprattutto dal punto di vista della bonifica dell’area. Si tratta di circa 25mila mq di suolo pubblico comunale così come risulta ancora dal piano regolatore della città di Lamezia. Area destinata ai servizi ospedalieri ma che di fatto è sempre stata occupata dalla baraccopoli.

Un ghetto dove le condizioni di vita, soprattutto per i minori, sono molto degradate. Dove facilmente prolifera la delinquenza, le attività illecite, il traffico di rifiuti ed appunto i roghi tossici dovuti per la gran parte al recupero del rame da parte dei Rom. Che poi smaltiscono i materiali plastici incendiandoli, appunto.

L’integrazione sostanzialmente non c’è mai stata. Intere generazioni si sono succedute mantenendo comunque immutato il degrado di questo villaggio. Senza infrastrutture, senza rete fognante, con allacci ed edificazioni abusive.

L’affondo di Piccioni (Movimento Lbc)

Ora la domanda è la seguente: come e cosa potrà fare l’intervenuto commissario? E soprattutto come si potrà risolvere il problema dal punto di vista umano?

A questa nostra domanda ha risposto il consigliere comunale di Lamezia bene comune, Rosario Piccioni. «Mascaro nel 2015 aveva promesso che avrebbe sgomberato Scordovillo in un anno! – ha ricordato -  Siamo nel 2024 e la realtà è sotto gli occhi di tutti. La nomina di un Commissario da parte del Governo è la certificazione del fallimento dell’amministrazione Mascaro - prosegue Piccioni – Di fronte al concreto rischio di perdere il finanziamento europeo di 8 milioni bene ha fatto il Governo nazionale a nominare il commissario straordinario per la bonifica del sito. Considerato – conclude Piccioni -  che i lavori di bonifica devono necessariamente concludersi  entro il 31 dicembre 2026 appare urgentissimo lavorare subito ad una proposta seria sul futuro degli abitanti di Scordovillo».

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