Il caso

Melicucco, la burocrazia come Fleximan: rimosso l’autovelox «da 4 milioni di euro l’anno di multe» sulla Jonio Tirreno

Impianto smontato per il mancato rinnovo della convenzione con la società che lo gestisce. L’opposizione polemizza: «Amministrazione comunale in crisi: prevede di incassare tantissimo dalle multe, ma così rischia il dissesto»

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di R. A.
12 febbraio 2024
11:15

Quando hanno visto gli addetti dell’Anas armeggiare attorno all’autovelox, tutti (o quasi) gli automobilisti in transito a Melicucco hanno pensato a un nuovo intervento del Fleximan calabrese, già in azione nella Piana di Gioia Tauro qualche giorno fa.

Questa volta, però, l’autoproclamato supereroe non c’entra nulla. L’impianto in funzione sulla statale Jonio-Tirreno è stato rimosso per questioni burocratiche, con coda polemica affidata al gruppo di opposizione Uniti si può. Il caso è stato sollevato da Salvatore Valerioti, ex sindaco e ora capogruppo di minoranza in consiglio comunale. Valerioti e il suo movimento avevano presentato un’interrogazione scritta all’amministrazione comunale per evidenziare dubbi sull’utilizzo dell’autovelox che ha tormentato le notti (e i giorni) dei tanti cittadini in transito su quell’arteria stradale.


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Valerioti motiva l’origine delle sue richieste in una nota: «Non ci spiegavamo il motivo per cui l’apparecchio fosse ancora installato, posto che il contratto con la ditta era scaduto a fine ottobre». Un affondo nei confronti della maggioranza su una materia particolarmente delicata sia per i trasgressori che, evidentemente, per le casse del Comune.  

L’epilogo, sul piano tecnico, si è materializzato nelle ultime ore: l’autovelox è stato smontato. Ma il caso non è chiuso, se non altro dal punto di vista politico. Per il gruppo d’opposizione, infatti, l’amministrazione comunale avrebbe cambiato in corso il proprio orientamento sul tema: «A novembre ha chiesto al responsabile di indire una gara per l’affidamento del servizio della durata di tre anni. A febbraio ha cambiato direttive e chiesto di avviarne un’altra temporaneamente». Per Uniti si può l’unico obiettivo sarebbe «quello di fare cassa, soprattutto per rientrare nella mega previsione di bilancio di circa 4 milioni di euro per il 2024 di incassi derivanti dalle multe». Resta qualche dubbio sui tempi di effettivo funzionamento dell’autovelox – soltanto tre mesi, fino a ottobre – e sul mancato rinnovo della convenzione con la società di gestione.  

 A darne notizia il gruppo consiliare Uniti si può, guidato dall’ex sindaco e ora capogruppo di minoranza Salvatore Valerioti, informando altresì che l’apparecchio di rilevazione della velocità sarebbe rimasto fermo da novembre 2023. Lo strumento, infatti, sarebbe stato in funzione solo per circa tre mesi, dalla sua installazione e fino a fine ottobre, data della scadenza della convenzione che, paradossalmente, non sarebbe stata rinnovata alla società di gestione. Scelta (o distrazione) che avrebbe comportato, dunque, la necessita dell’indizione di un nuovo bando di affidamento.

Il punto è che la previsione di 4 milioni di euro di introiti preoccupa l’opposizione che parla di «abominevole pasticcio»: «In Consiglio comunale abbiamo cercato di farli riflettere sulla pericolosità di questi numeri, che laddove non si concretizzassero, potrebbero portare il Comune al dissesto finanziario».

Fleximan non c’entra nulla, ma il clima intorno agli autovelox resta teso: quello di Melicucco, poi, avrebbe stangato decine di automobilisti al giorno. E la sua utilità è duplice: sicurezza innanzitutto, ma il bilancio di un piccolo Comune non può prescindere da una previsione di introiti da 4 milioni di euro.

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