Luoghi da visitare

Mormanno, la nuova chiesa nel cuore del parco del Pollino: opera di eleganza raffinata e solenne

Il progetto dell'architetto Mario Cucinella divise l'opinione pubblica, anche dopo l'inaugurazione del 6 luglio scorso, ma questa casa del Signore chiama a vivere un'esperienza spirituale nuova eppure antica

di Franco Laratta
10 febbraio 2022
07:01
Chiesa di Santa Maria Goretti a Mormanno (Le foto sono di Duccio Malagamba)
Chiesa di Santa Maria Goretti a Mormanno (Le foto sono di Duccio Malagamba)

Grazie a un Progetto Pilota Cei, la conferenza episcopale italiana ha inteso finanziare le più interessanti idee progettuali relative ad alcune nuove chiese in Italia. Tra queste, a vincere è stato il progetto per la costruzione della Chiesa di Santa Maria Goretti,progettata da MC A – Mario Cucinella Architects, da realizzare a Mormanno, piccolo comune nel cuore delle massiccio del Parco Nazionale del Pollino.

Qualcosa di incredibile, da tutti i punti di vista. Il progetto di Mormanno, in provincia di Cosenza, spaccò l’opinione pubblica, divise i fedeli, provocò tantissimi distinguo. Ma ha subito suscitato un grande interesse, anche a livello nazionale. Nel 2021, dopo 8 anni, la chiesa viene ultimata. Il 6 luglio la consacrazione. Ma le polemiche non cessarono. 


È forse la Chiesa più bella d’Italia? Sicuramente tra le più interessanti e nuove. Non appena arrivi a Mormanno, sulle fredde montagne del Pollino, nell’estremo nord della Calabria, non ti aspetti di certo di trovare una delle più affascinanti, accoglienti ed eleganti chiese d’Italia. 

Di un’eleganza raffinata, appena sussurrata, di una bellezza superba nella sua umiltà, di una spiritualità severa ma solenne. È una chiesa calda in un contesto freddo. «Solitaria e monolitica - scrive Cecilia Di Marzio - la Chiesa domina il contesto urbano preesistente. Come un foglio candido, leggero e continuo che piegandosi disegna una pianta organica, l’architettura della Chiesa, con i suoi 16 metri di altezza, si erge a scrigno che custodisce e protegge l’intima sacralità degli interni, in dialogo con il paesaggio circostante».

«L’architettura della Chiesa, i suoi spazi interni, gli interventi d’artista sono le stazioni di un percorso di accrescimento spirituale» spiega l’architetto Mario Cucinella, architetto, designer e accademico. «Nello studio delle forme abbiamo cercato l’equilibrio: la capacità di coniugare i momenti sacri con la fruizione liturgica della chiesa. Progettare una chiesa è un messaggio di continuità con lo spirito dell’arte che ha attraversato imperturbato i secoli dell’umanità».  

L’esterno, non appena arrivi sembra accoglierti freddamente, senza suscitare in te alcuna particolare emozione. Anzi. Solo alla fine, a visita conclusa, capisci quanto quella fredda e solitaria imponenza sia in realtà un potente invito a sollevarti da terra, liberare lo sguardo da inutili contaminazioni, per guardare il cielo nella sua purezza.

Entrando nell’interno della chiesa tutto cambia: la luce intima e naturale scende dall’alto grazie ad una serie di veli traslucidi, in un gioco di drappi scenici, attraverso innumerevoli giochi e riflessi. Sembra di essere avvolti dalle timide e avvolgenti aurore boreali.

Poche e bellissime le opere scultoree, realizzate da Giuseppe Maraniello, le troviamo alle pareti della Cappella, poi c’è l’Ambone, la figura della Vergine Maria, il Tabernacolo, il Fonte Battesimale. Ma nessuna statua tradizionale. Prevale una trasparente austerità, fatta delle mille varianti del bianco.

Questa è la chiesa di Cucinelli che ha vinto il concorso nazionale della Cei. Un’opera d’arte che non urla, non si impone, quasi chiede rispetto, silenzio, disponibilità all’ascolto. C’è un silenzio assordante, al suo interno, come fosse la voce di Dio, quel Dio che non ha voce: i nostri occhi sono la sua voce. 

Poco importa, per ora, se gli esterni sono desolanti, richiedendo evidentemente interventi che un piccolo e povero comune non poteva fare. Occorrerebbe un interesse della Regione e di altre istituzioni. Basta poco per rendere più accogliente tutto quello che circonda la bellissima chiesa di Cucinelli. 

Questa casa del Signore chiama a vivere un’esperienza spirituale nuova, eppure antica. All’ingresso trovi un giovanissimo prete, don Rocco, il parroco. E anche questo è un segno inedito. Mentre tutto invecchia, mentre anche la chiesa con i suoi preti invecchia, c’è un giovanissimo e riservato sacerdote a custodire il fascino di quest’opera d’arte. Un giovane prete per diffondere la Parola. Nella luce soffusa di un nuovo Spirito. Che è sicuramente Santo.

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