Cosenza, la vita appesa a un filo e poi la salvezza grazie ai medici: ora finanziare la ricerca è la sua missione

Ha affrontato un intervento chirurgico delicato, ha fatto i conti con la prospettiva di non farcela, e dopo essere uscito sano e salvo dalla sala operatoria, ha preso la decisione di spendere il proprio tempo e le sue risorse per aiutare gli altri. Nasce così, sulla scorta di una folgorazione, la Fondazione benefica che l’avvocato Rosario Fortino ha costituito da circa un anno nella città di Cosenza. Il suo obiettivo è sostenere a tutti i livelli la ricerca scientifica. 

L’idea, come ha raccontato lui stesso ai microfoni di Cosenza Channel, nasce già alcuni anni fa. In quel periodo, Fortino si trova in una stanza del reparto di cardiochirurgia dell’ospedale San Raffaele di Milano con la vita appesa a un filo sottilissimo.

«Grazie alla scienza e alla bravura dei medici – spiega - fui sottoposto a due delicati interventi a cuore aperto per impianto di valvola aortica meccanica. Durante il lungo periodo di degenza al San Raffaele mi resi conto, io che non avevo mai avuto problemi di salute, che la sofferenza la comprendi meglio solo quando la vivi sulla tua pelle, o sulla pelle delle persone care. Io persi mia madre molti anni fa, giovanissima, proprio per la medesima e congenita patologia».

Al suo risveglio in terapia intensiva, ha una folgorazione: si rende conto delle difficoltà, delle sofferenze che vive una persona che lotta quotidianamente con le malattie e che fa di tutto per restare aggrappata alla vita. «Ho pensato alla sofferenza che vivono i bambini che lottano contro le malattie genetiche insieme ai propri genitori. Vedi persone spegnersi lentamente dove la scienza, purtroppo, non è arrivata in tempo. Ecco l’idea della Fondazione, bisogna arrivare in tempo. Impegnarsi per il progresso della scienza. La ricerca è vita, è futuro. Senza ricerca non c’è futuro e quindi diventa un impegno di tutti. Regalare un sorriso perché si è arrivati in tempo».