Eterne incompiute

Strada Scalea-Mormanno, dopo 17 anni la Provincia di Cosenza inaugura appena tre chilometri

VIDEO | La presidente Succurro ha tagliato il nastro del primo lotto, su cui sono state realizzate due rotatorie e un sottopasso ferroviario, oltre ai lavori di rifacimento e ammodernamento. Ma la consegna era prevista per il 1° giugno 2017

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di Francesca  Lagatta
20 novembre 2023
22:20

Era il 12 gennaio 2006 quando, per la prima volta, la giunta provinciale di Cosenza deliberò i lavori dalle famigerata strada Scalea - Mormanno. Oggi, 17 anni dopo, finalmente la presidente Rosaria Succurro ha "inaugurato" il primo lotto, un tratto di circa tre chilometri che collega Scalea a... Scalea, per il momento. I lavori, infatti, terminano nel punto in cui la cittadina altotirrenica confina con Marcellina, frazione di Santa Maria del Cedro, e Santa Domenica Talao. Tale punto è riconoscibile da una rotatoria di grandi dimensioni, anche questa inaugurata tre anni fa dall'allora presidente della Provincia di Cosenza Franco Iaccucci e prevista nei lavori di rifacimento e ammodernamento del tratto stradale. Inoltre, i nuovi lavori hanno consentito la realizzazione di un nuovo sottopasso ferroviario. Tutto bene se non fosse che tale opera, e cioè il primo tratto della strada Scalea - Mormanno, avrebbe dovuto essere ultimata il 1° giugno del 2017, come riportavano i vecchi cartelli installati nei cantieri. E invece, in questi anni, la macchina della burocrazia spesso si è inceppata, tra molti imprevisti di natura tecnica e qualche bega politica.

Succurro: «Noi abbiamo fatto il nostro dovere»

Il progetto esecutivo è stato approvato con delibera di giunta provinciale, la n° 408 del 21/12/2012, per l’importo complessivo di 10 milioni di euro mentre la data di ultimazione dei lavori era stata fissata per il 1° giugno 2017. Alla presidente Succurro, arrivata a Scalea con il suo staff, è stato fatto subito notare l'abisso temporale. «Quando mi sono insediata - è stata la risposta - tra le varie criticità c'erano opere non completate. Noi abbiamo accelerato per consentire la conclusione dei lavori iniziati. Tra questi, appunto, c'era la Scalea - Mormanno».


Un tratto di strada facente parte di un progetto più ampio che sfiora la cifra 100 milioni di euro. Somma, questa, mai stanziata nelle casse della Provincia di Cosenza. «Il nostro obiettivo - ha continuato la presidente - era completare il nostro lavoro. Per il resto, molto dipende da altri fattori sui quali saremo a vigilare affinché tutto sia completato». Il progetto originario della strada provinciale Scalea - Mormanno prevedeva la realizzazione di un'opera di circa 35 chilometri che avrebbero dovuto collegare l'alto Tirreno cosentino con l'entroterra e il Pollino e risale al 2002, quando fu siglato un accordo tra Governo e Regione Calabria che puntava allo sviluppo dei trasporti e delle infrastrutture al Sud.

Taglio del nastro e applausi

Al netto delle polemiche, la presidente Rosaria Succurro ha tagliato il nastro, per buon auspicio, coadiuvata dal sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta, e dal sindaco di Mormanno, Paolo Pappaterra. «È un primo passo importante - ha detto il primo - iniziamo a camminare. Questa strada diventerà sicuramente grande per il futuro. Raggiungere i paesi dall'entroterra dal punto di vista turistico culturale sarà motivo di orgoglio e di vanto».

Più scettico il secondo, il giovanissimo primo cittadino di Mormanno: «Io ho apprezzato l'impegno dell'amministrazione provinciale, nella persona della presidente Succurro e so che la Provincia sta dialogando con la Regione Calabria per potenziare il progetto e ottenere ulteriori finanziamenti. Ma sono cauto - ha affermato -, nonostante sia una giornata importante, perché è da oltre cinquant'anni che i cittadini sentono parlare della strada Scalea - Mormanno, io non ero nemmeno nato».

A testimoniare l'evento, a cui è seguito un piccolo buffet, c'erano progettisti, tecnici ed esecutori dei lavori, nonché il dirigente del settore Viabilità della Provincia di Cosenza, l'ingegnere Gianluca Morrone e il collaudatore statico e tecnico-amministrativo, l'ingegnere Settimio Gravina. C'era, inoltre, anche Arturo Riccetti, che da assessore provinciale diventò, tra il 2009 e il 2014, il principale promotore del progetto.

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