Scalea, eseguita l’ordinanza del sindaco Perrotta: sgomberata l’area dell’aviosuperficie
La gestione del piccolo aeroporto era stata assegnata nei primi anni 2000 mediante una gara pubblica. A pieno regime può arrivare a ospitare circa 4mila voli privati all'anno, garantendo l'atterraggio e il decollo anche ai velivoli di soccorso
Dopo un lungo braccio di ferro, l'area dell'aviosuperficie di Scalea torna, almeno sulle carte, nella disponibilità del Comune di Scalea. Ieri mattina il sindaco Giacomo Perrotta, alla presenza degli agenti di Polizia locale e alcuni collaboratori, si è recato all'interno dell'area della struttura che costeggia la SS18 e ha dato esecuzione all'ordinanza di sgombero nei confronti dell'attuale società di gestione, cui fa capo l'ingegnere Alberto Ortolani.
Ortolani dovrà lasciare
L'ingegnere Ortolani dovrà quindi lasciare definitivamente la struttura, un anno e mezzo dopo l'inizio della diatriba. Secondo quanto accertato dall'Enac in una missiva di risposta inviata al Comune nel febbraio 2023, infatti, Ortolani sarebbe attualmente sprovvisto delle autorizzazioni e pertanto non avrebbe più titolo di gestire l'area. Si tratta di una versione sempre confutata dall'ingegnere, che, al contrario, ha sempre sostenuto di essere in regola e ha sempre difeso il suo ruolo in relazione allo sviluppo e l'utilità dell'opera pubblica, assegnata alla società privata mediante una gara d'appalto nei primi anni 2000. «Oggi la comunità di Scalea si riappropria di un bene che merita di essere valorizzato - ha dichiarato il sindaco Giacomo Perrotta -. Nei prossimi giorni proseguirò le interlocuzioni con la Regione Calabria ed il Ministero dei Trasporti per definire il futuro di questa struttura affinché possa essere funzionale agli interessi collettivi».