Uno studente cosentino chiamato a relazionare sul futuro dell’Europa alla conferenza di Strasburgo
VIDEO | Il diciottenne Vincenzo Germano è tra i duecento cittadini europei selezionati per proporre riflessioni e idee che poi saranno sviluppate dall'Ue: «Non capita tutti i giorni un’opportunità così»
Vincenzo Germano ha 18 anni ed è uno studente del Liceo classico “Bernardino Telesio” di Cosenza, storico istituto tra i più blasonati dell’intera Calabria. Ad inizio mese, dall’1 al 3 ottobre, ha partecipato a Strasburgo al secondo appuntamento della “Conferenza sul futuro dell’Unione Europea”. Figura, infatti, tra i 200 cittadini Ue selezionati casualmente tra tutti i paesi che ne fanno parte. Lo scopo delle conferenze è generare una riflessione collettiva sul futuro di tutti gli stati membri. Nella prima settimana di discussione sono saltate fuori 7mila idee, vale a dire una lunga serie di raccomandazioni cui l'Unione Europea darà un seguito.
«Era il mio primo viaggio da solo - ha detto Vincenzo - però me la sono cavata abbastanza bene anche grazie alle conoscenze della lingua inglese». Contattato telefonicamente, in un primo momento ha pensato ad uno scherzo. «Non capita tutti i giorni un’opportunità così, ma la sensazione di essere preso in giro è durata davvero poco. L’interlocutore era serio, sicuro di sé e con una dizione perfetta. Ho preso la palla al balzo accettando praticamente subito di affrontare il viaggio e il confronto con gli altri cittadini europei».
A Strasburgo i partecipanti alla seconda settimana di conferenza sono stati divisi in gruppi da 8 ciascuno. I temi degli incontri erano tre: clima, ambiente e salute. «Sono stato inserito in una comitiva destinata ad affrontare quest’ultima tematica - spiega -. Inizialmente ho preferito ascoltare i contributi e le esperienze degli altri. Da lì ho preso appunti per offrire poi i miei spunti».
L’intervento di Vincenzo Germano riguarda un tema molto caro ad adolescenti e giovani. «Ho avanzato una proposta finalizzata all’introduzione di un nutrizionista e del cibo bio all’interno degli istituti scolastici. Questo per migliorare la qualità dell’alimentazione e sfruttare maggiormente le risorse locali. Ne ho dibattuto con gli altri e con il relatore. Io esponevo le mie tesi in italiano, ma c’erano dei traduttori in cuffia. Perché proprio questo argomento? Guardando i dati in Italia, emergono percentuali preoccupanti sull’obesità infantile. Sono molto sensibile a riguardo, considerato che sono legati al possibile sviluppo di patologie cardiovascolari in età adulta».
Su questo e altri spunti di discussione, toccherà alla presidenza di turno francese dell'Ue trarne le conclusioni per preparare l'Unione alle future sfide. Giovani e meno giovani hanno voglia di partecipazione e i suggerimenti non mancano affatto come emerge da questo primo e coinvolgente esercizio di democrazia partecipativa ideato a Strasburgo.