Sud in fiamme

Eroi calabresi contro gli incendi: «Orgogliosa di mio padre pompiere ma quanto è dura non averlo vicino»

Il post della figlia del funzionario dei vigili del fuoco di Catanzaro fa il giro dei social: «Con voi lì fuori noi siamo al sicuro. Ancora una volta avete vinto voi»

di Redazione
14 agosto 2021
11:39

Quella degli incendi in Calabria è una emergenza dalle tante sfaccettature. La violenza dei roghi, i boschi annientati dalle fiamme, il volto esausto dei vigili del fuoco, operatori e volontari che stoicamente hanno impedito al fronte di fuoco di avanzare e registrare ulteriori danni. E sta facendo il giro dei social un post pubblicato dalla figlia di un pompiere, nello specifico funzionario dei vigili del fuoco di Catanzaro, che ha dedicato al papà parole toccanti. Ne riportiamo il contenuto.

«Questo che vedete nella foto è mio padre Massimo Conforti – scrive Noemi- sudato, stanco, sporco... quelle che vedete dietro di lui sono fiamme, alte, altissime...intorno il vuoto...non si intravede neanche l'ombra di tutte quelle persone che comodamente sedute nelle proprie case giudicano e criticano l'operato di uomini che quotidianamente mettono a repentaglio la propria vita, quelle persone che hanno sempre la soluzione a tutto, che sanno sempre quale sia la cosa giusta da fare, che sicuramente avrebbero fatto meglio...eppure non hanno fatto nulla, non sanno nulla e parlano tanto...troppo.


 Sono figlia di un vigile del fuoco e so quanto amore e sacrificio c'è dietro questo lavoro. E da figlia di un vigile del fuoco so quanto sia difficile accettare di non avere il proprio padre accanto durante la vigilia di Natale, mentre scarti i regali, perché lui è impegnato a togliere dalle lamiere i corpi senza vita di giovani ragazzi, quanto possa pesare avere le vacanze contate perché quando arriva l'estate e gli altri vanno in ferie, i vigili del fuoco raddoppiano i turni per rimediare al "divertimento" di chi appicca fuoco non avendo di meglio da fare, so quanto sia frustrante svegliarsi di notte, cercare l'abbraccio del proprio padre dopo aver fatto un brutto incubo e non trovarlo perché lui è a lavoro e quell'incubo lo sta vivendo sulla sua pelle, e da quello stesso incubo sta proteggendo l'intera città.

Gli ultimi giorni sono stati infiniti... Fuoco, fumo, calore, uniformi pesanti, dispositivi di protezione, terrore, paura ore interminabili...e al contrario di quanto si possa dire, loro c'erano, ci sono sempre. Fin da subito! Grazie a mio padre, grazie ai suoi colleghi, grazie agli uomini che ci sono dietro a quelle divise. Con voi lì fuori noi siamo al sicuro. Ancora una volta avete vinto voi».

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