VIDEO | Coinvolti i giovani in un’esperienza unica, accanto a un maestro del muralismo contemporaneo, per contribuire in prima persona alla rinascita visiva e culturale di uno spazio che torna alla città
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Alla Cittadella dei Ragazzi di Corigliano Rossano prende forma il murale firmato da Hector Carrasco, artista cileno di fama internazionale, in collaborazione con gli studenti del Liceo Artistico. Un'opera collettiva, simbolica e identitaria che anticipa la riapertura ufficiale della struttura prevista per il 21 giugno. Il lavoro non è solo un intervento estetico, ma un vero e proprio laboratorio all’aperto in cui arte, partecipazione e territorio si intrecciano.
I giovani coinvolti stanno vivendo un’esperienza formativa unica, accanto a un maestro del muralismo contemporaneo, contribuendo in prima persona alla rinascita visiva e culturale di uno spazio che torna alla città con una nuova energia. A raccontare il valore di questa iniziativa, il significato dell’opera e l’impatto sul territorio, sono le voci del protagonista e dei rappresentanti istituzionali che hanno creduto e promosso il progetto: l’artista Hector Carrasco, il vice-sindaco Giovanni Pistoia e il consigliere comunale Liliana Zangaro.
«Stiamo restituendo colore e identità a un luogo che sarà uno spazio di cultura, teatro, insegnamento e creatività» afferma l’artista cileno. L’intervento murale, secondo Carrasco, è il frutto di un impegno convinto dell’amministrazione e di una scelta che guarda al futuro: «La cultura è la strada giusta, soprattutto per i giovani e i bambini».
Alla base della composizione pittorica ci sono studio e conoscenza del territorio: «In ogni murale mi lascio guidare dal senso del luogo. Ho voluto rappresentare ciò che vivrà dentro questa struttura: un centro di cultura, crescita e speranza». Particolarmente toccante, per Carrasco, il coinvolgimento degli studenti del liceo artistico: «Hanno partecipato con entusiasmo e leggerezza. È la prima volta che mi capita di vedere ragazzi dipingere cantando».
Il legame con il posto è stato essenziale: «Ogni luogo ha colori e simboli propri. Qui ho voluto inserire elementi riconoscibili come il mare, il sole, la colonna della pace. Per raccontare, attraverso l’arte, l’anima di questo quartiere». Un’arte radicata, consapevole, capace di parlare a tutti: «Collegare cultura e territorio significa fare bene il proprio lavoro. Quando le persone si riconoscono in un’immagine, vuol dire che l’opera ha raggiunto il suo scopo». Infine, uno sguardo personale: «Le mie radici sono in Cile, nelle strade di Santiago dove ho iniziato nel 1969. Senza quelle esperienze, oggi non potrei portare questo segno qui. Le radici sono tutto».
Un’opera che parla della città
Il murale firmato da Hector Carrasco, inaugurato presso la Cittadella dei Ragazzi, si carica di un significato che va oltre l’estetica. A sottolinearlo è il vice-sindaco e assessore alla Cultura Giovanni Pistoia, che parla di un gesto simbolico e concreto allo stesso tempo: un’opera che colora un luogo fino a ieri spento, restituendogli centralità e identità. «Parliamo di un punto strategico della città, che però era percepito come periferico. Ora diventa porta d’accesso a un nuovo spazio di cultura e socialità. Questo murale non è solo un disegno: è un ponte ideale che collega la nostra comunità con il mondo, in particolare con l’America Latina».
La scelta dell’artista, spiega Pistoia, non è casuale: «Carrasco è una figura di riferimento nel panorama internazionale del muralismo. La sua presenza qui è una dichiarazione culturale, non un semplice ornamento».
L’impatto è già visibile: «Un luogo grigio è diventato un punto di attrazione. Le persone si fermano, osservano, leggono nel disegno i segnali di quello che troveranno dentro la struttura: biblioteca, teatro, spazi per la comunità». Per l’amministrazione, l’arte è un linguaggio trasversale e inclusivo: «Come la musica, parla a tutti e ognuno la interpreta a modo proprio. I colori danno energia, vitalità, e questo significa rinascita».
Il messaggio finale è chiaro: «Questa è un’opera di speranza. Un’alba nuova per la città, un invito a credere nel cambiamento. Anche nei momenti difficili, è nostro dovere continuare a costruire».
Nel cantiere simbolico della rinascita culturale della Cittadella dei Ragazzi, l’idea del murales è nata quasi per caso, ma si è presto trasformata in un progetto strutturato e condiviso. A raccontarlo è il consigliere comunale Liliana Zangaro, che ripercorre la genesi dell’iniziativa in vista della riapertura ufficiale prevista per il 21 giugno. «L’idea è partita dal vice-sindaco» spiega Zangaro. «Osservando quella parete spoglia, ha iniziato a immaginare un elemento visivo capace di dare identità e attrattiva alla struttura. Da lì è nata la proposta di realizzare un murales, che ha portato al coinvolgimento dell’artista Hector Carrasco».
Il disegno non è casuale. Alcuni elementi inseriti nell’opera richiamano le funzioni concrete della Cittadella: la biblioteca, il teatro, la ludoteca. «L’intento era comunicare fin da subito, in modo diretto, la vocazione educativa e culturale del luogo». La visione dell’amministrazione guarda oltre il simbolo: «Questo è solo il primo passo. L’inaugurazione sarà accompagnata da eventi che coinvolgeranno i residenti, soprattutto i giovani, perché la Cittadella deve tornare a essere uno spazio vissuto».
Un ruolo chiave sarà affidato anche alle scuole e alle associazioni del territorio. «Abbiamo già avviato un calendario di incontri. L’obiettivo è che la struttura diventi un punto di riferimento stabile, un luogo vivo e aperto alla partecipazione».