Porto di Gioia Tauro, nave ormeggiata colpisce una gru

Il Sindacato unitario dei lavoratori evidenzia: “La mancanza di un adeguato numero di rimorchiatori per la manovra delle navi, determina una velocità della nave in transito più sostenuta”
di Redazione
17 settembre 2016
10:29

Ancora un incidente nello scalo gioiese. Lo comunica tramite nota il Sindacato unitario lavoratori coordinamento portuali di Gioia Tauro.

La vicenda avrebbe potuto avere ben altre conseguenze tenuto conto delle dinamiche di accadimento. In sintesi, durante le manovre di uscita dal porto della nave Gerda Maersk il moto ondoso provocato da tale nave portava la MSC Rapallo attraccata in banchina a colpire una delle gru del terminal.


 

Vista la prontezza degli operatori di piazzale di Medcenter si è potuto evitare il peggio, “grazie alla preparazione dei  manovratori che hanno seguito il percorso della nave traslando con le gru che altrimenti avrebbero colpito il ponte di comando della nave ormeggiata in banchina. Le verifiche relative alle cause sono tuttora in corso, ma è apparso chiaro sin da subito che se la nave in uscita avesse avuto una velocità minore probabilmente l’evento non si sarebbe verificato”.

 

Infatti, considerata la configurazione topografica del porto di Gioia Tauro, “la mancanza di un adeguato numero di rimorchiatori per la manovra delle navi, determina, molto spesso, una velocità della nave in transito più sostenuta, che seppur rientrante nei parametri di velocità massima prevista dal Regolamento Portuale, può condurre, come in questo caso, a pericolosi incidenti. Pertanto, diminuire il numero dei rimorchiatori pianificati, come spesso accade,  non è sicuramente la soluzione ideale per manovrare nel porto di Gioia Tauro proprio per quanto su descritto. Un rimorchiatore in più avrebbe garantito  una velocità di transito minore e, di conseguenza, avrebbe evitato quanto accaduto”.

 

Rimarcata l’esigenza di  “coniugare gli interessi commerciali con quelli legati alla sicurezza ed alla salute dei lavoratori in un’ottica di prevenzione per scongiurare situazioni che potrebbero condurre a conseguenze catastrofiche ad ogni livello”. Un primo passo potrebbe essere quello di  sensibilizzare i comandanti delle navi che approdano a Gioia Tauro  “affinché siano indirizzati ad adottare una politica di maggior sicurezza a tutela delle manovre e della salute dei lavoratori. Inoltre, crediamo che le tutte le parti interessate nella gestione dei processi debbano rendere maggiormente partecipe la concessionaria del servizio di rimorchio in tutte le fasi di programmazione e pianificazione dei servizi nautici con la finalità di aumentare il livello di sicurezza nel porto”.

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