Psicosi da guerra

L’assalto ai forni puntando al 3X2, cronaca semiseria di una sortita al supermercato con l’elmetto

Negli ultimi giorni fare la spesa è diventata un’impresa paramilitare, tra legioni di pensionati, casalinghe e mariti in missione speciale per accaparrarsi l’ultimo sacchetto di farina

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di Giusy D'Angelo
13 marzo 2022
12:03

Tempi di attesa alle casse che sforano i 40 minuti, risse da bar per accaparrarsi i pochi pacchi di farina rimasti sullo scaffale, olio di semi razionato. Dal conflitto in Ucraina alla psicosi nei supermercati - così come al distributore di carburanti - il passo è breve. Brevissimo.

Se pensate di aver visto di tutto dopo i primi mesi di lockdown significa una cosa sola: non avete fatto la spesa negli ultimi giorni. Nessuna differenza tra Nord e Sud, la follia si manifesta a qualsiasi latitudine e coinvolge indiscriminatamente persone di età, nazionalità, status sociale diversi.


L'ingresso al "fronte": il supermercato

I segni della catastrofe vi si presentano dinnanzi appena entrati nel  parcheggio. Tutto pieno. Anche di più. È il primo girone dell'inferno e voi non ne avete alcuna contezza. Macchine a ridosso delle auiole, in doppia fila, una sull'altra. Ma da parte vostra nessuna resa. Con lo spirito di un guerriero siete pronti ad accettare il vostro destino e dopo aver abbandonato la macchina a 10 chilometri dal supermercato fate il vostro trionfante ingresso con carrello e lista spesa in mano.

L'emergenza Covid sembra scomparire appena varcata la porta scorrevole, inascoltati gli inviti al distanziamento ripetuti ad oltranza dell'impianto audio. C'è talmente tanta ressa che si fatica a percorrere le corsie senza scontrarsi con gli altri clienti. É una corsa per la sopravvivenza, un gioco di velocità in un'arena di indomiti gladiatori. Anche la vecchietta col bastone è agguerrita, si destreggia tra i pacchi di pasta come la più valorosa delle amazzoni. Vince chi passa prima, chi butta più prodotti nel carrello, chi raggiunge incolume l'uscita. Uno su mille ce la fa.

L'assalto agli scaffali

Nelle ultime ore i supermercati sono terreno delle più cruente battaglie, trincee dove sopravvive solo il più forte. E il più furbo. Ma la prova di resistenza si vive nella sua forma più drammatica alla cassa. File interminabili, animi agitati, bambini strillanti tenuti a bada dagli smartphone, anziani in stato confusionale in fila prima da un lato, poi dall'altro, poi da entrambi. Qualcuno sbotta, perde le staffe. Non manca il gradasso di turno pronto a scagliarsi contro cassieri stravolti, vittime sacrificali sull'altare del Consumismo. Interviene finanche la sicurezza per ristabilire l'ordine. È il delirio. Stoicamente resistete mentre i minuti passano e la gente sgomita per superare il traguardo cassa. Carrelli stracolmi di cibo vengono abbandonati da clienti in fuga stanchi di aspettare.

Il ritorno nelle retrovie... finalmente a casa

È il caos primordiale, la biblica Babele. Poi la luce, la redenzione. Imbustando la spesa i pensieri oscillano  da un "Ma che ho comprato?" a un "Lascio tutto nelle buste in cantina e domani (forse) sistemo". Arriva lo scontrino, pagate con l'ardore che non sapevate di avere.  Salutate i compagni di viaggio rimasti in fila, scatta anche qualche applauso. Il resto è una rocambolesca avanzata verso l'uscita dagli Inferi. Buttate il carico di preziosi alla rinfusa nel cofano dell'auto  e siete pronti a imboccare la strada di casa. Così, dopo 1 ora e mezza di supermercato, tutto è compiuto. Almeno per oggi.

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Giornalista
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