LaCapitale

La dolce vita parla calabrese: il re delle feste romane racconta il ritorno della notte

Uno dei protagonisti è il catanzarese Lorenzo D'Elia: «La mia Calabria è una fonte d'ispirazione». Max Viola: «Roma è una città del Sud» -GUARDA LA PUNTATA

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di Redazione
22 febbraio 2022
10:16

Dopo il lungo periodo di restrizioni e coprifuoco la notte torna ad infiammare la Capitale. Una dolce vita che parla calabrese perché uno dei massimi protagonisti è Lorenzo D’Elia, catanzarese di nascita, della nightlife un’istituzione.

Giardino the party”, la festa nel cuore di Trastevere, è ormai un punto di riferimento irrinunciabile per i nottambuli di ogni dove. Ma pure di ogni sesso, età, etnia, orientamento. Una festa libera e sbracata come Roma. Ma con stile. Un martedì travestito da venerdì, la formula vincente dell’appuntamento più amato della capitale è questo: si anticipano le lancette del ballo e si può fare notte senza fare tardi. Ovviamente l’ospitalità è made in Sud come il padrone di casa: «Quando tu organizzi una serata devi anche interagire con i tuoi ospiti e non c’è niente di meglio che raccontare la Calabria. Per me è una fonte di ispirazione, sono le mie radici, è mia nonna».


«Tra romani e calabresi ci sono delle grandi affinità, una è godersi il tempo dilatato», spiega Max Viola, romano de Roma, interior designer (e volto di RealTime) che del nostro viaggio sotto le stelle è stato il cicerone. «Roma è una città del sud». Le altre capitali sono frenetiche, in fermento, Roma invece è indolente, pigra: «Il segreto è non avere mai fretta».

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