Ospedale di Locri, i sindaci pronti a una nuova mobilitazione

VIDEO | Intanto la direzione sanitaria del nosocomio ha chiesto il dissequestro degli ascensori

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di Ilario  Balì
16 gennaio 2019
11:33

Una nuova mobilitazione generale della Locride non prima però di aver interessato della questione il Prefetto di Reggio Calabria Michele Di Bari. È la conclusione a cui sono arrivati i sindaci del comprensorio, a margine dell’assemblea convocata in seguito al caso che ha scosso l’ospedale di Locri e la sanità calabrese, con la morte di un anziano trasferito di reparto in ritardo per la rottura di un ascensore.


Un passaggio istituzionale obbligato e doveroso, nel corso del quale non sono mancate diversità di vedute tra i primi cittadini, comunque concordi nel proseguire la battaglia a difesa del diritto alla salute iniziata lo scorso ottobre con il Sanità Day. Per il presidente del comitato dei sindaci Rosario Rocca «Uno sciopero generale della Locride è possibile soltanto se i sindacati ritornino a fare i sindacati» mentre il primo cittadino di Locri Giovanni Calabrese ha ribadito la propria linea «Auspicando che il governo regionale e quello nazionale decidano di intervenire con azioni immediate, serie e concrete per risolvere quelle criticità che da anni continuiamo a denunciare. Pretendiamo un'assistenza sanitaria giusta e continueremo con determinazione a portare avanti la nostra battaglia».


Una situazione di mala gestione della sanità che perdura da un trentennio, come ha ricordato il sindaco di Caulonia Caterina Belcastro. «Non saremmo onesti con noi stessi se non lo ammettessimo – sostiene il primo cittadino cauloniese – se l’ospedale di Locri si trova in queste condizioni, la responsabilità è delle classi politiche e dirigenti che in 30 anni non hanno fatto nulla». Una classe politica messa duramente sotto accusa dal vice sindaco di Bianco Pasquale Ceratti, la cui proposta-social sulle dimissioni di massa non ha trovato riscontro. «Bisogna essere onesti con i propri concittadini, coraggiosi e uomini dotati di dignità, prima che sindaci. Dopo i sit in, le assemblee, i viaggi a Roma e le manifestazioni tanto rumorose quanto inutili, non resta che dimettersi in massa, consapevoli che i primi cittadini da domani, oltre ad essere stati attori inascoltati e impotenti rispetto all'inaccettabile livello in cui sono precipitati i servizi sanitari della Locride, diventeranno anch'essi complici se rimarranno un altro solo giorno sulla loro poltrona».

Intanto la direzione sanitaria ha chiesto stamane il dissequestro degli ascensori non funzionanti, per consentire ai tecnici di intervenire e renderli di nuovo fruibili all’utenza.

Giornalista
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