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Reazioni critiche dal Partito Democratico e dagli esponenti politici di sinistra, alla nota diffusa da Palazzo dei Bruzi in cui si ufficializza la mancata concessione del patrocinio al Gay Pride del primo luglio prossimo.
Il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Damiano Covelli, insieme a Gabriele Petrone, segretario del Primo Circolo del partito, parla di argomentazioni poco convincenti: «Dire che Cosenza è una città tollerante e poi negare il patrocinio con la motivazione che non si vuole la "spettacolarizzazione" della preferenza sessuale è il classico tentativo di arrampicarsi sugli specchi.
Evidentemente il sindaco fa finta di non capire che è proprio la celebrazione dell'orgoglio della propria preferenza sessuale lo scopo fondamentale del Gay Pride. Assistiamo quindi – aggiunge Covelli - alla riproposizione dei vecchi stereotipi che "tollerano" l'omosessualità e la diversità purché se ne stiano ben nascoste e magari si vergognino anche un po'. Da Mario Occhiuto, sindaco di Forza Italia, non ci aspettavamo altro. Forse questa è una delle poche decisioni politiche non ipocrite assunte in sei anni di sindacatura».
In verità anche Il Pd, sia pure ad altre latitudini, ha assunto decisioni analoghe, come a Firenze dove una parte dei democrat ha votato insieme a Fratelli d’Italia contro l’invio del gonfalone al Toscana Pride di Arezzo, bissando il diniego già manifestato dal sindaco Nardella nel 2016.
Secondo il movimento Cosenza in Comune, riferito alle posizioni di Valerio Formisani e di Sinistra Italiana «il sindaco Occhiuto da una parte dà il benvenuto ai manifestanti e dall'altra si defila.Le uniche innovazioni che conosce, evidentemente, sono quelle del cemento, delle luminarie e dei palazzinari. Nella nostra idea di città, invece, i diritti sono al centro di tutto, per questo sosteniamo e saremo in piazza il 1 luglio, per fare di Cosenza una bella città aperta, inclusiva e arcobaleno».
La decisione assunta dall’amministrazione di Palazzo dei Bruzi è comunque coerente con la posizione dello scorso anno, quando il comune di Cosenza rispose no alla richiesta di patrocinare l’evento pride ospitato a Tropea. La polemica intanto si è spostata, com’era prevedibile, sui social, anche con toni particolarmente accesi.
Salvatore Bruno