Calabria Film Commission

Pioggia di critiche per la nomina dello stilista Grande (vicino alla Lega) ma la politica tace

Anche la sorella della compianta governatrice Santelli esprime perplessità: «Non tutti hanno la stessa lungimiranza di Jole». E Spirlì: «Come primario in ospedale nominano “nu battilamera”?» (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Alessia Principe
13 aprile 2022
13:06
Anton Giulio Grande (foto web)
Anton Giulio Grande (foto web)

Dopo che il governatore della Calabria Roberto Occhiuto ha nominato lo stilista Anton Giulio Grande come commissario della Calabria Film Commission, la reazione del web non s’è fatta attendere. A fare da contraltare, il silenzio della politica e dell’opposizione forse in altre faccende affaccendata.

Solo la deputata Anna Laura Orrico scrive su fb un post sul tema che sta infiammando il dibattito social: «È notizia di ieri che la guida della Calabria Film Commission potrebbe essere affidata ad un prestigioso stilista calabrese. Bravo, molto conosciuto, ma pur sempre un’eccellenza di un altro settore. Segni particolari, si legge, la vicinanza con un partito che sostiene la maggioranza: la Lega. Cosa stia succedendo alla Calabria Film Commission? Quale visione, e quale sviluppo, sono stati immaginati? Negli occhi abbiamo ancora i risultati delle Film Commission lucana e pugliese che tanto hanno trainato l’economia delle due regioni a noi vicine. Mentre, da queste parti, che vogliamo fare? Sarebbe possibile individuare un team formato da figure competenti e specializzate nel settore? Al momento, invece, pare ci siano poche idee ma confuse».


I social tra ironia e perplessità

Tra le centinaia di commenti qualcuno cerca almeno di riderci su («Il noto critico cinematografico Anton Giulio Grande dirigerà la Calabria Film Commission! La competenza prima di tutto», scrive qualcuno. E un altro: «A questo punto Federico Fashion Style dirigente del Dipartimento Formazione» si legge su una bacheca. «Un sarto che Lega» commenta amaramente un utente riferendosi allo sponsor politico che avrebbe caldeggiato lo stilista al vertice dell’Ente).

Il commento amaro della sorella di Jole Santelli e la frecciata di Spirlì

Più tranchant il post di Roberta Santelli, sorella della compianta governatrice Jole Santelli: «Minoli era un’altra cosa… Ma non tutti hanno la lungimiranza che aveva Jole…» in riferimento al sogno che cullava la ex governatrice di costruire un set permanente per una lunga serialità tramontata prima di essere cominciata.

Colorito (as usually) il post di Nino Spirlì, che della Santelli raccolse il testimone per un anno e mezzo. «Film Commission Calabria: presidente, uno stilista. Prossimo primario di chirurgia in ospedale, “nu battilamera”!» forse non sapendo (o lo sa?) che a caldeggiare il nome di Grande è stato proprio Domenico Furgiuele deputato e suo collega di Lega. Insomma se la lunga serialità è tramontata questa nuova soap opera è solo all’inizio.

Giornalista
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