Tutti in maglietta bianca, hanno sfilato sul centrale corso Garibaldi. Presentata anche la raccolta di versi, frutto del concorso nazionale “Poesie per la pace” giunto alla terza edizione e patrocinato dal comune di Santo Stefano in Aspromonte
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A Reggio Calabria, fuori da ogni giudizio politico, i poeti oppongono la forza della parola alla guerra.
Rivendicano quel ruolo di intellettuali chiamati a scuotere le coscienze, a metterle in ascolto del primordiale istinto alla vita, ricollocando al centro l'urgenza di placare le tensioni, di dare ascolto al cuore e non al fuoco delle armi.
Magliette bianche per portare luce nel buio dell'orrore di ogni conflitto armato hanno sfilato sul centrale corso Garibaldi. Mentre spirano prepotenti i venti guerra, crescono le tensioni in Medioriente tra Israele e Iran e la mobilitazione internazionale nella piazze per denunciare il genocidio in atto sulla striscia di Gaza, mentre in Ucraina i negoziati non fermano le offensive russe, i poeti rivendicano il ruolo di fiaccole di umanità.
Dopo la presentazione, nella chiesa di San Giuseppe al Corso di Reggio Calabria, di "Cento e uno Poeti per la pace", la raccolta di poesie proposte nelle prime due edizioni del concorso nazionale "Poesia per la pace" patrocinato dal comune di Santo Stefano in Aspromonte, i poeti hanno raggiunto in corteo piazza Italia. Qui hanno consegnato una copia della raccolta ad Antonio Ruvolo, capo di Gabinetto del Comune.
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