La trentesima rassegna culturale folcloristica per la valorizzazione delle minoranze linguistiche ha collocato il paese di San Demetrio Corone come una sorta di felice epicentro nel racchiudere arte, musica e cultura per quanto riguarda il mondo arbereshe e le sue mille sfaccettature.

La kermesse, ideata nel 1994 da Cettina Mazzei, nominata dal governo di Tirana ambasciatrice della nazione albanese nel mondo, ha superato ormai felicemente i trent’anni di attività, sempre con l’obiettivo di tutelare il patrimonio culturale, storico, linguistico – forse ancora non così completamente svelato - delle comunità arbereshe, integrando allo stesso tempo le altre minoranze grecaniche e occitane.

È una manifestazione itinerante, all’interno del progetto organizzato dall’associazione Caraffa, vi è un’intera giornata di studi, analisi, canti e balli che coinvolge così numerose comunità. La conferenza mattutina ha aperto al meglio l’analisi su quello che è il canto popolare nel sentore dei paesi italo-albanesi, passando poi ai momenti di folclore e di arte all’interno di San Demetrio Corone.

Il raccordo con i giovani e la capacità di mantenere vive le tradizioni sono state al centro delle tante attività all’interno del paese, i vari contest hanno premiato un po’ tutte le scuole, sottolineando come ci sia ancora una straordinaria unione collettiva nel promuovere i valori.

A partecipare gli istituti scolastici di Caraffa, San Demetrio Corone, Santa Sofia d’Epiro, San Giorgio, San Cosmo, Falconara, Vaccarizzo Albanese, Guardia Piemontese, Casalvecchio di Puglia (FG) e il liceo di Diber direttamente dall’Albania.

Gli studenti hanno quindi interpretato con passione i canti tradizionali, onorando la storia e valorizzando la lingua arbereshe, ben impressionando inoltre il cantautore Santino De Bartolo ospite della manifestazione.