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Come tutti i settori del lusso, il mercato illegale dell’arte non conosce crisi, alimentato dai preziosi oggetti trafugati per lo più nei siti di interesse archeologico o da collezioni private. Nel 2016 i carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale hanno rinvenuto oltre tremila oggetti di interesse storico-archeologico o artistico per un valore stimato di due milioni di euro.
Questo traffico attrae anche la criminalità organizzata: emblematico il caso dei reperti di epoca greca recuperati dai tombaroli nell’antica Hipponion dopo aver scavato gallerie profonde anche quaranta metri nella provincia di Vibo Valentia, con il beneplacito della cosca Mancuso.
Il bilancio delle attività svolte dai militari è stato reso noto nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il comandante provinciale di Cosenza, colonnello Fabio Ottaviani, e del nucleo Tpc, capitano Carmine Gesualdo.
Tra le tante opere recuperate nel 2016, di particolare importanza è stato il ritrovamento delle preziose pergamene rubate nel 2003 dall’Archivio di Stato di Cosenza del tipo "Antifonario", manoscritte tra il 1500 ed il 1700. Importante anche il recente recupero delle antiche decorazioni del Teatro Manfroce di Palmi crollato dopo il terremoto del 1908. In questo caso si è rivelata decisiva la segnalazione di un cittadino.
Costante poi l’attività di monitoraggio sul web. La rete è infatti il canale di vendita preferito dai mercanti illegali di opere. I carabinieri prestano la loro attenzione anche al florido mercato dei falsi. 260 quelli recuperati nel 2016. Opere d'arte contemporanea contraffatte, attribuite in maniera fraudolenta a numerosi artisti tra cui Dalì, Cascella, Fiume, Treccani.
Il nucleo svolge anche importanti funzioni, di concerto con i carabinieri territoriali e forestali, per la tutela del patrimonio paesaggistico. In questo ambito numerosi sono stati i sequestri di immobili abusivamente costruiti in aree tutelate. Di rilievo anche il sequestro dell’area archeologica di Piazzetta Toscano, risalente al IV secolo a.C, dove però ancora le istituzioni non sono intervenute per ripristinarne la protezione e la fruizione.
Nel complesso i militari sono impegnati, insieme alla Soprintendenza, anche in un censimento del patrimonio immobiliare del centro storico di Cosenza per verificare lo stato dei luoghi e la presenza di eventuali abusi penalmente rilevanti.
Gli uomini del capitano Gesualdo inoltre, hanno partecipato con due unità alla task force “Unite 4 Heritage”, il gruppo dei cosiddetti “Caschi blu della cultura” impegnati nella messa in sicurezza del patrimonio culturale interessato dagli eventi sismici che hanno scosso il centro Italia.
Salvatore Bruno