Approvato in giunta all'unanimità il protocollo volto a risanare il tessuto degradato e marginalizzato dove si annidano criminalità, illegalità e delinquenza. Un accordo a tempo, con scadenza al 31 dicembre 2025
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Non solo la criminalità organizzata. Anche la criminalità e le illegalità diffuse, violando l'integrità di uno spazio comune e sottraendolo alla vocazione di bene collettivo, compromettono la sicurezza. Accade quando una strada diventa centro di spaccio di droga o un luogo ostaggio di fenomeni delinquenziali predatori (street crime); una piazza cede il passo a una discarica a cielo aperto; un comparto di alloggi popolari si tramuta in uno stabile occupato abusivamente e gestito per trarne illeciti profitti.
Il decoro degli spazi comuni, deputati alla convivenza civile, all'aggregazione e alla coesione sociale. Sicurezza urbana è anche questo. Lo si evince chiaramente (e finalmente) dall'intesa collaborativa tra Prefettura, Comune e Città Metropolitana di Reggio Calabria il cui schema è stato approvato in giunta a palazzo San Giorgio all'unanimità. Un'intesa improntata alla logica olistica che calibra le iniziative da dispiegare sul singolo contesto urbano, sempre in coerenza con le politiche pubbliche per la sicurezza. Un protocollo a tempo, che scadrà il prossimo 31 dicembre 2025.
La degenerazione dei luoghi indebolisce la collettività e impatta in modo negativo sulla qualità della vita determinando un decremento di benessere e di diritti fruibili, negati proprio dal disagio e dal degrado di cui la criminalità si nutre e si annida.
Lo stato di abbandono e incuria di molti (troppi luoghi) a Reggio, e non solo nelle sue periferie, richiama fermamente le istituzioni ad un'azione sistemica e sinergica, a una strategia condivisa che, restituendo questi beni, ristabilisca ordine e legalità e garantisca dunque decoro degli spazi e sicurezza per le persone.
Nero su bianco, tra gli altri, anche l’impegno in capo al Comune «a potenziare il sistema di video-sorveglianza, anche con l’utilizzo di telecamere mobili, e a rafforzare la rete di illuminazione pubblica, a disporre controlli di polizia commerciale effettuati dalla Polizia Locale per contrastare il fenomeno dell’abusivismo; a riqualificare le aree degradate o abbandonate, con finanziamenti propri e provenienti da altri Enti pubblici o privati e a promuovere interventi di carattere sociale».
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