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Ricordati anche quest’anno, nel 40° anniversario della loro morte, i carabinieri Stefano Condello e Vincenzo Caruso uccisi nel conflitto a fuoco seguito alla scoperta di un summit di mafia in contrada Razzà, a Taurianova.
Durante la messa officiata dal cappellano don Aldo Ripepi e dal referente di Libera don Pino Demasi, e poi con la deposizione di una corona nella piazza dedicata alle due medaglie d’oro si sono nuovamente intrecciati il significato dell’estremo sacrificio e quello del servizio reso fino alla morte.
Morti dopo aver sventato un summit dei clan della piana di Gioia Tauro, nel 1977, nelle campagne, e per un conflitto a fuoco in cui morirono pure due mafiosi. Anche le condanne che la giustizia comminò agli 8 partecipi di quella riunione di mafia, sono ricomprese in una storia eroica e civile che lo stato non vuol dimenticare.
Oltre alla viceprefetto Di stani, Sono stati i famigliari di Condello giunti dalla Sicilia a suggellare il toccante momento con un trasporto emotivo che di anno in anno non muta mai.
Agostino Pantano