VIDEO | Sempre più frequenti le risse tra ragazzi: la titolare delle Politiche sociali del Comune invita a non demonizzare la movida ma a fare rete tra famiglie, scuola e istituzioni
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La città di Corigliano Rossano sta vivendo un momento delicato. Negli ultimi mesi si sono moltiplicati episodi di violenza tra giovani, risse fuori dai locali, sassaiola, zuffe, persino aggressioni che coinvolgono anche ragazze. Un’escalation preoccupante che impone una riflessione, ma soprattutto azioni concrete. A lanciare l’allarme è l’assessora alle Politiche sociali del Comune, Marinella Grillo. «Intanto credo che si tratti di un momento di perdita di valori da parte dei giovani, da parte della società stessa» dichiara.
Le risse non sarebbero, secondo Grillo, semplici atti isolati, né bravate goliardiche. Dietro ci sarebbe una condizione più profonda di disagio e solitudine. «Non credo che sia un caso che riguardi soltanto l’atto vandalico, piuttosto che la scemenza di qualche ragazzotto che si sia improvvisato a voler assaporare l'ebrezza della cosa proibita» afferma l’assessora. «Credo soltanto che ci sia proprio una fragilità dei giovani in questo momento storico di solitudine e di noia».
Una noia che spesso si trasforma in ricerca di sensazioni forti, in un’assenza di punti di riferimento. Per Grillo è un compito che non può più ricadere soltanto sulla famiglia o sulla scuola: «Sono indispensabili una presenza più costante, non soltanto da parte delle famiglie, non soltanto da parte della scuola, ma del mondo tutto».
I fatti più recenti riguardano il centro cittadino e alcune zone frequentate durante la movida notturna. Episodi che si ripetono, anche con protagonisti sempre più giovani. Per l’assessora non è però il momento di demonizzare il fenomeno della movida in sé. «Intanto, per fortuna la movida c’è, perché in questo momento eravamo preoccupati del contrario» osserva. «Credo che ci sia più bisogno di educazione, ci sia più bisogno di un’educazione ad un modo sano di divertirsi, piuttosto che darsi all’alcol e ad altre forme di dipendenze».
Il tema sicurezza resta però centrale. E qui si torna a parlare di forze dell’ordine, di controlli, di presidi territoriali. «Sicuramente una presenza sul territorio di un maggior numero di forze dell'ordine, quindi quell’elevazione a distretto del commissariato, quella del gruppo territoriale dei carabinieri è un segnale importante che va dato presto». La linea dell’amministrazione è chiara: servono interventi sul fronte della sicurezza, ma anche e soprattutto un lavoro continuo e condiviso sul piano educativo. Nessuna repressione fine a sé stessa, piuttosto un investimento strutturale sulla prevenzione. Una società che sa rispondere al disagio dei suoi giovani con una rete fatta di ascolto, opportunità, autorevolezza. Perché ogni rissa, ogni gesto di violenza è anche una richiesta d’aiuto.