Nuovo collaboratore

’Ndrangheta, a Cosenza si pente Danilo Turboli: è considerato elemento di punta del clan Lanzino

La notizia è emersa nell'udienza odierna del processo Testa di serpente quando i giudici del collegio hanno comunicato la revoca dei legali di fiducia dell'imputato

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di Antonio Alizzi
29 novembre 2022
12:29

La Dda di Catanzaro incassa la fiducia di un presunto mafioso. A Cosenza infatti c'è un nuovo collaboratore di giustizia che ha deciso di saltare il fosso e aiutare i magistrati a ricostruire eventi delittuosi commessi negli ultimi dieci anni nella città dei bruzi e non solo. Danilo Turboli si è pentito. Parliamo del braccio destro di Roberto Porcaro, colui il quale viene indicato come uomo di punta del clan Lanzino di Cosenza e vicino al presunto capo della confederazione mafiosa che, a dire della Dda, legherebbe gli interessi illeciti degli italiani, degli zingari di via Popilia e del gruppo Presta di Roggiano Gravina.

La circostanza del pentimento di Danilo Turboli è emersa nel corso dell'udienza Testa di Serpente, avviata nel 2019 dalla Dda di Catanzaro, per la quale l'imputato in primo grado era stato condannato a 7 anni e 2 mesi di reclusione. Poi una lunga attesa fino all'udienza odierna, quella del 29 novembre 2022, dove il collegio giudicante, elencando i nomi degli imputati e dei rispettivi difensori, ha preso atto della revoca degli avvocati di fiducia di Danilo Turboli che lo avevano seguito fino ad oggi. Per le cosche di Cosenza, dunque, una nuova tegola in vista di ulteriori approfondimenti investigativi.


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