Permessi premio all'assassino di Fabiana Luzzi, protesta il padre

Mario Luzzi scrive una lettera al ministro Bonafede ed al presidente della Repubblica: «Ci sentiamo abbandonati dallo Stato»

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5 ottobre 2019
11:58

Mario Luzzi, il papà di Fabiana, la sedicenne accoltellata e bruciata viva dal fidanzato il 24 maggio del 2013 a Corigliano, ha scritto una lettera al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per protestare contro i permessi premio concessi all'assassino della figlia.

 


«A marzo 2016, in Cassazione, l'assassino fu condannato a 18 anni e 7 mesi di reclusione, una pena ridicola in confronto alla gravità di quello che ha fatto. Sono venuto a conoscenza che quest'anno, già tre volte, ha ottenuto licenze premio. Tutto questo mette in discussione il significato della parola giustizia. Appena appresa la notizia è stato necessario recarci in ospedale per il forte trauma subito, sapendo di poter ritrovare l'assassino di nostra figlia nel nostro paese, dopo appena 3 anni dalla sentenza. Ci sentiamo distrutti e abbandonati da uno Stato che non ci tutela».

 

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