Il caso

A Reggio Calabria aumentano i furti di marmitte dalle auto ma nessuno denuncia

Preziosi per la presenza di palladio, platino e rodio, i tubi di scappamento vengono trafugati soprattutto da vetture di vecchia immatricolazione. In questura però è stata registrata una sola segnalazione

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di Anna Foti
10 maggio 2022
22:47

Una sola segnalazione alla questura di Reggio Calabria, invece un incremento di attività presso alcuni centri di rivendita di marmitte della città. Si registrano, anche se non si traducono in denunce presso le forze dell’ordine, numerosi furti di marmitte catalitiche di macchine di vecchia immatricolazione, a Reggio Calabria. Il fenomeno, non nuovo e che imperversa anche in altre città in Italia, riguarda vetture di un parco vecchio di vent’anni in cui rientrano, ad esempio, i modelli datati di Fiat punto, Fiat Idea, Lancia Y e Toyota Yaris, dai quali evidentemente asportare il tubo di scappamento risulta molto più facile e veloce. Una procedura evidentemente agevole, complice anche la struttura dei veicoli di quel periodo, che predilige certamente le ore notturne e che frutta a chi ruba centinaia di euro.

I metalli preziosi

Nella componente meccanica, infatti, per facilitare le reazioni chimiche è presente una pellicola sottile composta da metalli preziosi. Chi ruba trattiene i grammi di questi metalli per rivendere sul mercato nero. In ogni marmitta possono esserci fino a tre grammi di palladio ma anche platino e rodio.


Il furto non denunciato e il guadagno illecito

Tra cento e centocinquanta euro, ma anche oltre, è la spesa sostenuta da chi subisce il furto per sostituire la marmitta rubata. Fa riflettere che si ritenga completamente superfluo, e dunque inutile, sporgere denuncia alle forze dell’ordine. Un dato che certamente tranquillizza coloro che traggono da questi furti un guadagno facile e illecito. Per i ricettatori, infatti, in base alle dimensioni del motore, in ogni marmitta catalitica ci sono dai 6 ai 30 grammi di metalli preziosi. Si tratta di grammi, ma a fare la differenza sono la quantità di marmitte rubate e il valore sul mercato di questi metalli. Ad oggi il valore del platino si aggira, infatti, sui 28mila euro al kg, quello del palladio (che ha superato l'oro) a 70mila e quello del rodio a 560mila.

Come, dunque, resta molto appetibile la rottamazione di queste marmitte per la criminalità mafiosa, non meno allettanti sono le marmitte asportate dalle macchine ancora in uso con una prospettiva di guadagno che può superare il migliaio di euro.

Giornalista
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