Per la pace

A Roma la comunità ucraina davanti all’Ambasciata russa: «Preoccupati, le nostre famiglie rifugiate in casa»

VIDEO-FOTO | I canti di orgoglio nazionale sono interrotti dalle lacrime di chi pensa alla propria famiglia: «Non ci aspettavamo stamattina l'invasione»

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di Carla Monteforte e Matteo Occhiuto
24 febbraio 2022
15:04

La comunità Ucraina di Roma si è mobilitata nelle prime ore del pomeriggio di fronte all’ambasciata russa di Castro Pretorio per chiedere a Mosca di sospendere le operazioni militari. «Putin non si ferma mai» dicono in coro. E all’Italia chiedono di fare in fretta per fermare l’invasione.

«L’Italia ha interessi in Russia» commentano riferendosi ai rifornimenti di gas. Ci sono soprattutto donne molte delle quali hanno lasciato in patria figli piccoli. Fortissima e la preoccupazione. I canti di orgoglio nazionale sono interrotti dalle lacrime di chi pensa alla propria famiglia. «Non ci aspettavamo stamattina l'invasione, sono tutti rifugiati in casa, sono spaventati».


Zingaretti: «Si fermi l'invasione»

«Invito ad usare social e mobilitarsi affinché innanzi alle immagini delle bombe che tornano in Europa tornino a sventolare le bandiere della pace e si chieda a gran voce che si fermi l’invasione» - ha detto Zingaretti presente alla manifestazione. «Pochi di noi credevano che sarebbe accaduto e quindi un’esclusione drammatica può accadere se non scatta subito una mobilitazione di tutto il mondo per chiedere di fermare l’invasione. Questo segnale che oggi si solleva a Roma deve essere l’inizio di una mobilitazione popolare finché tutto questo si fermi».

«L’Italia aiuti l’Ucraina»

Dinnanzi l’ambasciata russa, lavoratrici ucraine in Italia da anni: «Speriamo che l’Italia aiuti, si poteva fare di più, devono fare di più. Noi siamo un popolo di pace, vogliamo solo la pace». La manifestazione è un messaggio per tutti, non solo Mosca: «Putin non si ferma mai», ribadiscono.

La manifestazione continua tra canti e appelli alla pace. «Putin è pazzo e non si fermerà» avvertono invitando l’Europa e l’Italia a prendere provvedimenti immediati. Ad aumentare le sanzioni. «Non ce l’abbiamo col popolo russo» dicono «ma solo con Putin».

«Speriamo che il mondo si svegli, chiediamo che qualcuno fermi Putin»

Letta: «Qui per dire No alla guerra»

Cirinnà: «Chiediamo di abbandonare le armi e tornare al tavolo della trattativa»

Anche Monica Cirinnà, senatrice del Pd, chiede «di abbandonare le armi e tornare al tavolo delle trattative. L'Ucraina può diventare zona neutra, niente guerra. Sì alla pace e alla dialogo».

Magi: «Colpita Europa»

Presente alla manifestazione anche il deputata Riccardo Magi di +Europa: «L'Europa, la Nato e l'Ucraina non hanno mai rappresentato una minaccia per il popolo russo. È pretesto, quello che Putin teme è l'aspirazione alla libertà del popolo ucraino e dello stesso popolo russo. È necessario con rapidità decidere le sanzioni per la Russia, la situazione è delicata ma è importante ribadiere che viene colpita l'Europa, i diritti umani e tutta le democrazie».

«Avevamo già denunciato quello che sarebbe successo»

Avevamo denunciato quello che sarebbe successo. Adesso si tratta di ricordare le ambiguità che ci sono state nella nostra politica nei confronti del regime di Putin. Oggi quelle ambiguità non possono più esistere. Ricordano quelle di 80 anni fa» - ha dichiarato Alessandro Capriccioli, consigliere regionale + Europa.

Gli interventi di Gualtieri e Zingaretti

Il sindaco di Roma, Gualtieri ha parlato di un «attacco inaccettabile, le armi si devono fermare. Noi esprimiamo la nostra vicinanza e sostegno alla comunità internazionale perché la guerra si fermi». Sulla stessa scia l’intervento di Zingaretti, governatore del Lazio: «Siamo in una fase di escalation che va fermata con la condanna dell’invasione russa, richiesta del ritiro delle truppe e ristabilimento della pace».

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