“Affari di famiglia” al Comune di Cetraro: incarichi legali a zia e cugina dell'assessore

Con due determine le scelte sono ricadute su Erica Quercia e Berenice Caldiero, che hanno uno stretto grado di parentela con Carmine Quercia, amministratore della città tirrenica

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di Francesca  Lagatta
8 giugno 2021
14:05
Il Comune di Cetraro
Il Comune di Cetraro

Mentre il procuratore Pierpaolo Bruni continua la sua opera di indagine nelle istituzioni della Riviera dei Cedri, in alcuni Comuni si continua a trattare gli affari della pubblica amministrazione come fossero faccende personali o questioni di famiglia. Il tutto mentre l'opposizione consigliare fa finta di non vedere e di non sapere. L'ultima perla, in ordine cronologico, arriva dal Comune di Cetraro, che nei giorni scorsi è stato impegnato nella sostituzione di conferimenti di incarichi legali.

La vicenda

Il Comune guidato dal sindaco Ermanno Cennamo aveva affidato tre incarichi legali all'avvocato Roberta Vitale, ma poi la professionista ha partecipato a un bando pubblico e lo ha vinto, pertanto ha scelto di cancellarsi dall'ordine degli avvocati. Quindi il Comune di Cetraro ha provveduto alla sostituzione. La scelta per due dei tre incarichi è ricaduta su Berenice Caldiero, perché, così è scritto sulla determina, «collaborava con l'avvocato Vitale ed è dunque a conoscenza del contenuto delle vertenze». Ma non è tutto, perché è la stessa Vitale che «consiglia di affidare le vertenze alla sua collega di studio». Lo studio legale in questione è quello di Vito Caldiero, zio di Carmine Quercia, assessore con delega al Bilancio del Comune di Cetraro.


Ma nessun nuovo impegno di spesa

Nel documento è poi specificato, riportiamo testualmente, che «per tali giudizi non necessita assunzione di impegno di spesa, poiché la somma per il compenso professionale impegnata in favore dell'avvocato Vitale è stata ceduta dalla stessa in favore di altro legale di fiducia, che è stato individuato - appunto - nella persona dell'avvocato Berenice Caldiero». In altre parole, una professionista riceve un incarico e un compenso, ma poi rinuncia ed è lei stessa a girare le somme alla sua sostituta.

Altro incarico, altro parente

Poteva fermarsi qui il Comune di Cetraro e invece ha voluto strafare, perché con la determina n° 137 ha affidato un terzo incarico legale (sempre in sostituzione di Vitale) a Erica Quercia, che con l'assessore del sindaco Cennamo non condivide soltanto il cognome. L'avvocato in questione, infatti, è ancora una parente, precisamente sua zia.

Chi sono i fratelli Caldiero?

I fratelli Vito, padre di Berenice, e Fernando Caldiero, sono due professionisti di Cetraro molto noti sulla costa tirrenica. Il primo è un avvocato, la sua ex moglie è Maria Teresa Gallo, che, come si evince dai siti ufficiali, lavora nella cancelleria del Gip del tribunale di Paola. Il secondo è commercialista e fallimentarista, più volte balzato agli onori di cronaca, non soltanto per il suo impegno in politica e nell'antimafia.

Dalla clinica Tricarico al Corap

Sono principalmente due i fatti che hanno visto Fernando Caldiero protagonista sulle pagine dei giornali. Il primo riguarda il suo incarico di commissario giudiziale nella pratica di fallimento della ex clinica Tricarico di Belvedere Marittimo. L'uomo infatti, era stato nominato dal tribunale di Paola nonostante inconfutabili prove di rapporti di lavoro o collaborazione con la casa di cura. A seguito di inchieste giornalistiche che portavano alla luce tali prove, Caldiero decise di rassegnare le dimissioni dall'incarico nel marzo 2018. Il secondo, lo riporta sulle colonne dei quotidiani per il suo incarico di commissario straordinario del Corap, il carrozzone regionale nato con l'intento di aiutare e sviluppare l'imprenditoria regionale e che invece ha accumulato debiti per svariate decine di milioni di euro. Fresco di nomina, nell'agosto del 2019 l'esperto Caldiero, cercò un altro esperto per un parere autorevole con un annuncio di un compenso da 25mila euro per 30 giorni di lavoro. Ma i guai del commercialista cetrarese non finiscono perché il revisore del Corap Sergio Tempo nel frattempo ha lamentato presunti pagamenti illegittimi, accuse a cui il professionista cetrarese ha replicato parlando di burattinai che ostacolerebbero lo sviluppo dell'ente.

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