Alluvione a Lamezia, la presidente del Senato: «Basta piangere morti, lo Stato agisca»

VIDEO-INTERVISTA | Maria Elisabetta Casellati ha fatto un sopralluogo nell’area di San Pietro Lametino dove sono morti la giovane mamma e il figlio di sette anni. Disperso ancora il bimbo più piccolo di due anni: «In Calabria per portare la vicinanza delle istituzioni a questa terra martoriata e per dire basta a queste tragedie»

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di Redazione
8 ottobre 2018
10:34
Elisabetta Casellati, presidente del Senato
Elisabetta Casellati, presidente del Senato

La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, è arrivata questa mattina in Calabria per portare la sua vicinanza alle popolazioni colpite dall'alluvione dei giorni scorsi. La Casellati, sbarcata all'aeroporto di Lamezia Terme, ha fatto un sopralluogo nell'area tra San Pietro Lametino e San Pietro a Maida nella quale, nella notte tra giovedì e venerdì, sono morti la 30enne Stefania Signore e il figlio Cristian, di 7 anni, travolti da un'ondata di acqua e fango, mentre ancora si cerca il corpo di un altro bimbo della donna, Nicolò, di 2 anni.

 


«Sono qui per portare la vicinanza delle istituzioni a questa terra martoriata e per dire basta a queste tragedie. Non possiamo più ammettere di piangere i morti o di vedere situazioni ambientali di questo tipo» - ha dichiarato ai giornalisti la presidente del Senato. «Occorre oggi un'azione forte da parte dello Stato e per questo la regione Calabria ha già indetto una situazione di emergenza ma di emergenza non possiamo più parlare. Qui ormai c'è un pericolo costante - ha proseguito-  occorre che lo Stato metta in atto tutte le misure necessarie per verificare e monitare tutto il sistema ambientale e idrogeologico. Abbiamo statistiche inquietanti. Di fronte a questo nonpossiamo più stare a guardare, bisogna agire».

193 morti in 18 anni

La presidente del Senato ha posto l'accento anche sulle tragedie che negli ultimi anni hanno colpito il Paese: «Negli ultimi 18 anni si sono verificate 36 alluvioni e inondazioni, con ben 193 morti, contro le 34 registrate nei 50 anni precedenti. La Calabria è tra le aree più a rischio. Nel 2000 a Soverato un'alluvione devastò il territorio e provocò 13 morti. Quattro anni prima, nel 1997, le vittime di un'analoga calamità a Crotone, erano state 6. Sul litorale di Vibo Valetia, anni fa, nel 2006 il maltempo si portò via altre 4 persone, tra cui un bimbo di 15 mesi. E poi la tragedia del Raganello che provocò 10 morti. Eventi drammatici - continua la Casellati - che hanno colpito le popolazioni locali infliggendo ferite insanabili alle comunità e ai territori, ma che vanno inquadrati in un contesto molto più ampio, cioè dei "cambiamenti climatici" che stanno interessando l'intero globo».

Nel corso del suo sopralluogo nelle aree della Calabria devastate nei giorni scorsi dal maltempo, si è intrattenuta per alcuni minuti a parlare con Angelo Frija, l'operatore turistico di Curinga che ha perso la moglie e i figli. Casellati ha confortato l'uomo, molto provato dal dolore e dalla preoccupazione sulla sorte di un altro figlioletto, Nicolò, di 2 anni, che era in compagnia della mamma e del fratellino al momento della tragedia e del quale ancora non si è trovato il corpo, nonostante incessanti ricerche iniziate tre giorni fa. Dopo il sopralluogo,la presidente del Senato terrà una conferenza stampa nella sede del Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Lamezia Terme.

 

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